Brotto pronto alla prima panchina
la Vanoli sfida Trento capolista
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Domenica banco di prova importante per la Vanoli Cremona e il nuovo allenatore, Pierluigi Brotto, promosso head coach al posto di Demis Cavina dopo la sconfitta contro Sassari. L’esordio sulla panchina bianconblu sarà con Aquila Trento, attuale capolista, in una sfida delicatissima al T Quotidiano Arena.
“Andiamo a Trento a giocare contro la prima in classifica e già questo basta a dare le dimensioni di quello che ci aspetta domenica – ha esordito Brotto -. Sono primi perché stanno esprimendo una pallacanestro tra le più efficaci del campionato, basata su velocità, imprevedibilità e movimento di palla, con gerarchie ben definite. Hanno rotazioni lunghe e giocatori capaci di fare canestro o di svolgere ruoli di supporto in modo eccellente. Stanno proponendo probabilmente il miglior basket in Italia in questo momento. Questa è Trento e noi siamo consapevoli di questa cosa e ci stiamo preparando al meglio la partita“.
Riguardo alla settimana di lavoro che ha preceduto la partita, Brotto ha ammesso: “È stata una settimana forte. Il cambio di allenatore porta sempre una scossa. Abbiamo cercato di capire cosa potevamo fare meglio, aggiungendo o togliendo elementi. Mi permetto di ringraziare Cavina per il lavoro svolto in questi tre anni: ci ha riportato in Serie A, ci ha fatto vincere il triplete in A2 e ci ha permesso di salvarci lo scorso anno. Purtroppo quest’anno le cose non hanno girato bene, ma molte idee erano condivise, e da lì siamo ripartiti, cercando di integrare il lavoro con alcuni aggiustamenti. L’obiettivo ora è recuperare fiducia e dare ordine alle idee tecnico-tattiche che possano essere utili nell’immediato e nelle successive partite per puntare alla salvezza”.
Sul blackout nell’ultimo quarto contro Sassari, episodio che ha poi portato al cambio in panchina, il coach ha spiegato: “Ce lo siamo chiesti anche noi, ma una risposta certa non c’è. Credo che si sia innescato un senso di impotenza, un timore che ha bloccato le azioni in campo. È una delle cose su cui stiamo lavorando per evitare che accada di nuovo”.
Risponde con franchezza alla domanda su come si sia sentito quando hanno deciso di affidargli la prima squadra: “Non me l’aspettavo, non ci avevo mai pensato prima. Speravo che le cose andassero diversamente, ma quando mi è stata chiesta la disponibilità, ho detto sì, convinto di poter dare il mio contributo. Ho lavorato qui per vent’anni, ho partecipato a tutte le promozioni della squadra e conosco l’ambiente. Penso di poter toccare i tasti giusti per cambiare l’andamento delle cose – e sul rapporto con i giocatori, che ora lo vedono in un ruolo diverso… – Essere stato il loro assistente mi ha permesso di conoscerli a fondo e di instaurare un buon feeling. Questa settimana ho visto una grande disponibilità da parte loro, il che mi fa ben sperare per il futuro. Sanno che devono dare qualcosa in più, sentono la responsabilità di questa situazione e credo che, con il giusto approccio, possano tornare a esprimersi al meglio”.
Il nuovo coach ha raccontato di aver ricevuto tanti messaggi tra cui quelli di Paolo Galbiati e Andrea Pecchia: “Sono stati davvero carini, li ringrazio pubblicamente, così come ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto. Speriamo di riceverne altri, magari dopo qualche vittoria”.
Cristina Coppola