Cane avvelenato da lumachicida
Vicino indagato, ma nessuna prova
Il vicino di casa è indagato per aver tentato di uccidere l'animale, ma mancano prove e testimoni. Il pm ha chiesto l'archiviazione, il padrone del cane si è opposto

Nell’agosto del 2023 un 43enne cremonese avrebbe cercato di uccidere il cane del vicino di casa, avvelenandolo col lumachicida. Per la procura, però, non ci sono prove, e il pm ha chiesto l’archiviazione. Oggi i proprietari dell’animale si sono opposti alla richiesta di archiviazione. Il giudice dovrà decidere.
Queen, una femmina di razza beagle, era stata acquistata in un allevamento ed era andata a vivere con la famiglia in una villetta con un giardino confinante con quello di proprietà del vicino. Tutti i lati della proprietà dei padroni del cane, come dagli stessi spiegato in denuncia, sono recintati con un muretto alto circa 50 centimetri e una rete di recinzione metallica.

I proprietari hanno poi specificato che il cane esce in giardino solo quando loro sono presenti. La famiglia ha riferito che quando l’animale abbaiava si sentiva il vicino che emetteva delle urla, prima senza proferire frasi, e in seguito con delle esortazioni a smettere. “Basta!”, “E allora!”. Lamentele che secondo i padroni di Queen sarebbero state la dimostrazione che il vicino era insofferente all’abbaiare del cane. Per quel motivo era anche nata un’accesa discussione.
Un giorno Queen era rientrata in casa immobile e tremante e con la bava alla bocca. I proprietari l’avevano portata subito alla clinica veterinaria di Crema dove le avevano praticato una lavanda gastrica per avvelenamento da lumachicida. Per fortuna il cane si è salvato, ma i padroni, convinti della responsabilità del vicino, avevano sporto denuncia.
“Non ha mai nascosto la sua insofferenza verso il nostro cane”, si legge nella querela, la padrona ha poi sostenuto di aver visto il vicino con due scatole di lumachicida e nel pomeriggio il cane era stato visto uscire in giardino e dirigersi verso una parte della recinzione strappata nella parte bassa. “Lo ha attirato in quel punto e avvelenato, e proprio lì la polizia ha trovato molto lumachicida”.
Un caso da archiviare, per la procura, in quanto non ci sono prove sulla responsabilità dell’indagato, nè testimoni che lo abbiano visto collocare in prossimità delle rete di recinzione la sostanza nociva utilizzata come veleno per lumache e lucertole. L’indagato è assistito dall’avvocato Guido Priori, mentre i padroni di Queen dall’avvocato Marco Gamba.
Sara Pizzorni