Impianto biometano a Soresina,
interrogazione della minoranza

Nella mattina del 7 febbraio i i consiglieri di minoranza del Gruppo Consiliare Rinnova Soresina, hanno presentato una interrogazione al Sindaco, Alessandro Tirloni, sul tema della riconversione dell’impianto di biogas in biometano situato in zona Persicana.
“Premettiamo che non siamo assolutamente contrari al biometano ma siamo estremamente preoccupati per questo tipo di progetto” evidenzia la capo gruppo Laura Galbignani. “Riteniamo che, nel merito, non si tratta solo di una mera conversione da un impianto di biogas in biometano ma di una sostanziale mutazione del funzionamento dell’impianto, là dove da un’alimentazione dello stesso su base vegetale, si passa ad un’alimentazione futura anche con escrementi e non esclusivamente territoriali.
In sintesi: oggi abbiamo un impianto che funziona con soli vegetali. L’alimentazione del futuro impianto prevede anche l’utilizzo di liquame e letame dei bovini delle aziende agricole del territorio pari a 16.000 tonn/anno e, cosa più preoccupante, di pollina di ovaiole e lettiera di broiler pari a 7.000 tonn/anno provenienti da Comuni situati in Provincia di Mantova e Brescia e che saranno stoccati in due trincee dalla capacità di 6.200 metri cubi. Non si tratta quindi di un impianto “soresinese” ma, con questa modifica, si vuol far diventare l’impianto di Soresina extra territoriale ed extra provinciale.
Le domande che poniamo sono le seguenti: vogliamo far diventare Soresina il centro di raccolta degli escrementi di pollo di tutta la Lombardia? I cittadini di Soresina sono informati di questo scenario futuro? Quali rischi sulla salute e, non ultimo, quello di vedere svalutati gli immobili di chi abita a poche centinaia di metri dal futuro impianto? Quanti camion di escrementi di polli e di bovini transiteranno sulle nostre strade e su quelle dei Comuni confinanti? I Sindaci dei Comuni limitrofi sono stati coinvolti o informati sulla conversione di questo impianto che, inevitabilmente, avrà un impatto negativo anche su di loro?
Abbiamo effettuato una richiesta di accesso agli atti: ci sono oltre 300 documenti depositati e, da una prima ma non ultima disamina della documentazione manifestiamo forti perplessità dal punto di vista ambientale e dai possibili danni della qualità della vita e della salute dei soresinesi, là dove già in letteratura su questo tipo di impianto si evidenziano come criticità (ovviamente non le sole): la produzione di cattivi odori, la vicinanza al centro edificato, la lontananza dal luogo in cui verranno recuperate le biomasse, il cui loro trasporto contribuirà al rilascio di CO2 nell’ambiente, e la salute pubblica dei cittadini.
La nostra preoccupazione ci ha portati, come primo atto, ad interrogare il Sindaco e la maggioranza: ora attendiamo il primo consiglio comunale utile per poterne discutere e per poterci confrontare. Riteniamo che il tema debba essere approfondito e che, anche i cittadini debbano essere coinvolti e adeguatamente informati. Ribadiamo il fatto che non siamo contrari al biometano ma ci opporremo al fatto che Soresina possa diventare il centro di raccolta delle deiezioni di ovaiole di tutta la Lombardia”.