Cronaca

Contrasto a Infiltrazioni mafiose:
interdittiva del Prefetto

Cresce l’attenzione della prefettura di Cremona e delle forze dell’ordine sul pericolo di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico del territorio cremonese. A questo proposito, il prefetto Antonio Giannelli ha già preso importanti provvedimenti: “Nel mese di dicembre abbiamo adottato un’interdittiva antimafia abbastanza rilevante” sottolinea. Si tratta di un provvedimento amministrativo, di carattere preventivo, che limita la capacità giuridica delle società destinatarie, relativamente ai rapporti con la pubblica amministrazione, ed in particolare ai rapporti contrattuali nonché quelli inerenti al rilascio di concessioni ed erogazioni.

Un provvedimento che mette in evidenza come anche un territorio piccolo come il Cremonese possa essere di interesse per gli ambienti della malavita. Anzi, proprio per la sua dimensione ridotta e perché è al di fuori dei riflettori delle maxi operazioni anti-mafia, che negli anni passati hanno interessato soprattutto il Mantovano e il Reggiano, può diventare particolarmente appetibile.

Anche per questo, “Il gruppo interforze antimafia sta lavorando molto intensamente, e il tema è oggetto di grande attenzione da parte di tutte le forze di polizia” prosegue il prefetto. “Ricordiamo che le organizzazioni criminali non disdegnano nessun territorio. Non lo dico io, è un’evidenza nota a livello internazionale. E non credo che Cremona possa esserne tagliata fuori. Bisognerà capire, dallo sviluppo delle attività che stiamo svolgendo, quanto il sistema sia stato in grado, negli anni, e sia in grado attualmente, di elevare quelle barriere che sono fondamentali per poter contenere questi fenomeni”.

Fondamentale resta il lavoro fatto a monte: “Il nostro mestiere è fare prevenzione amministrativa e prevenzione antimafia, attraverso gli strumenti che abbiamo a disposizione, noi come  la questura. A partire dal sistema delle interdittive, ma anche attraverso controlli finalizzati a favorire lo sviluppo di un’economia sana”.

Laura Bosio

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