Infiltrazioni mafiose:
i rischi e la rete di contrasto

“Dalla corruzione all’infiltrazione mafiosa: misure di prevenzione e alert” è il titolo dell’incontro di martedì che ha visto protagonisti in sala Pietro da Cemmo il Prefetto di Cremona Antonio Giannelli, il colonnello della Guardia di Finanza Giuseppe Furciniti e il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi.
Un appuntamento che, come anticipato dal primo cittadino cremasco, ha posto “al centro dell’attenzione una delle sfide più insidiose per la nostra società: il radicamento della criminalità organizzata nel tessuto economico e amministrativo”. A moderare, il direttore del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema, Paolo Gualandris.
“La corruzione e le infiltrazioni mafiose minano la legalità, indeboliscono le istituzioni e compromettono la fiducia dei cittadini. È essenziale adottare strategie mirate, strumenti avanzati di monitoraggio e una cultura della legalità che coinvolga tanto le istituzioni quanto la società civile”: ha spiegato Bergamaschi.
Sono 24.830 le imprese cremonesi e 412 di queste sono potenzialmente a rischio infiltrazioni mafiose. In aumento le denunce di estorsione: in dieci anni sono passate da 31 (nel 2013) a 76 (nel 2023).
“La lotta alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa deve basarsi su un rafforzamento delle istituzioni e su un uso più efficace delle tecnologie di analisi e monitoraggio”: ha sottolineato Bergamaschi.
“È fondamentale – ha aggiunto il sindaco – che cittadini e imprese comprendano che la legalità non è solo una responsabilità delle forze dell’ordine, ma un dovere condiviso. La denuncia di comportamenti sospetti, il rispetto delle regole e la vigilanza attiva sono strumenti indispensabili per contrastare questi fenomeni. L’informazione e la formazione giocano un ruolo cruciale: solo attraverso la conoscenza dei meccanismi di corruzione e delle modalità con cui le mafie operano possiamo sviluppare una resistenza concreta e diffusa”.
Dal prefetto di Cremona, Antonio Giannelli, le rassicurazioni sulla presenza delle forze dell’ordine al fianco dell’imprenditoria: “Saremo accanto alle istituzioni pubbliche e ai privati. Questo è il nostro dovere, di pari passo con la diffusione della sicurezza e della nostra presenza sul territorio. Stiamo andando e continueremo ad andare in tutta la provincia. Siamo convinti che occorra fare rete tra forze dell’ordine per contrastare la possibilità di infiltrazioni mafiose”.
Il Colonnello Giuseppe Furciniti ha quindi offerto una visione chiara e concreta di come le istituzioni stiano affrontando la sfida, con particolare attenzione agli strumenti investigativi e alle politiche di prevenzione: l’esperienza della Guardia di Finanza e della Direzione Investigativa Antimafia come pilastro nella costruzione di un sistema di sicurezza efficace e resiliente.