Pd riunito su gara Saap. Virgilio:
"Fase delicata, l'accompagneremo"

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La questione Saal irrompe nel Pd cremonese, che ieri sera ha riunito la Direzione cittadina nella sede di via Ippocastani, presieduta da Maura Ruggeri. Erano presenti il sindaco Andrea Virgilio, l’assessore al welfare Marina Della Giovanna, il segretario cittadino Roberto Galletti e tra il pubblico il presidente del consiglio comunale Luciano Pizzetti e il capogruppo del PD in consiglio comunale Roberto Poli, oltre all’assessore Simona Pasquali.
“Penso che la scelta politica principale sia stata quella di investire sul SAAP”, afferma Galletti. “Non dimentichiamoci che sono stati istanziati ulteriori 600mila euro per quanto riguarda l’affidamento del servizio per andare incontro non soltanto alle esigenze delle cooperative ma al nuovo contratto degli educatori e questo vuol dire continuare a investire su un servizio che viene ritenuto centrale. Per il resto si è lavorato secondo i criteri, secondo le regole e in modo assolutamente trasparente”.
Un bando, quello vinto da ProgettoA, che per il sindaco Virgilio era necessario: “Il SAAP è stato assegnato qualche anno fa attraverso una gara nel momento in cui gli attuali gestori hanno chiesto formalmente attraverso PEC una risoluzione del contratto, perché nel frattempo erano aumentati i costi del personale per il rinnovo del contratto collettivo degli educatori”.
In questo modo però il servizio a favore degli studenti con disabilità nelle scuole cittadine si interrompe a metà anno scolastico.
“Quando si stipulano contratti di questo genere si va sempre alla fine dell’anno scolastico. Il dato di fatto è che la risoluzione c’è stata chiesta dalle realtà cooperative, anche perché ogni mese era per loro difficile proseguire a causa dell’aumento dei costi. E di conseguenza l’ENTE da una parte ha fatto la scelta di andare incontro alle istanze del terzo settore, perché noi su questa gara abbiamo messo 600mila euro in più, quindi siamo sui 3 milioni e 800 mila. È stato un investimento importante proprio per andare incontro alla difficoltà anche da parte del terzo settore di assumere delle figure educative, che richiedono sempre più competenze e nello stesso tempo è una categoria anche non particolarmente ben pagata. L’unico strumento è stato lo strumento della gara. È ovvio che in una situazione ordinaria si va a fine anno. È stata una gara europea e quindi c’è stata una concorrenza. Ecco vorrei sottolineare che l’elemento da valutare è stato soprattutto la qualità del progetto. Soltanto un decimo dei punteggi si è sviluppato sull’offerta economica. Quindi si è messo al centro la qualità del progetto”.
Su un eventuale ricorso (al momento niente è stato fatto) così ha risposto il sindaco: “Io penso che il ricorso sia una un’azione legittima da parte di chi si ritiene danneggiato rispetto alla procedura, all’esito della gara. Io non entro nel merito rispetto a quelle che sono le procedure amministrative.
“Posso dire – per quanto ho vissuto, essendo educatore io stesso e fra l’altro avendo esercitato anche questo servizio – che l’obiettivo di un’amministrazione deve essere quello, da una parte, di salvaguardare gli educatori. Quindi anche recentemente abbiamo stipulato un protocollo sugli appalti, anche con i sindacati e secondo me risulta necessario e fondamentale andare a vedere nelle diverse realtà cooperative, anche quelle che vengono da lontano, il trattamento riservato agli educatori.
“C’è un tema che è il tema della qualità del servizio e penso che i nostri servizi sociali hanno avviato un percorso, a mio avviso, importante, virtuoso, finalizzato a costruire dentro la comunità scolastica una comunità educante e gli educatori del SAAP possono avere un ruolo importante. In questa fase, da quello che so, il soggetto che ha vinto la gara sta assumendo il personale, si sta dirigendo verso la data nella quale entrerà in modo operativo all’interno delle scuole.
“Ci sono già dei passaggi in atto, delle interlocuzioni con i diversi contesti scolastici. Si sta agendo come è necessario agire e quindi cercando di accompagnare questa fase che, non nego, è delicata. Però credo che l’obiettivo nostro sia quello di garantire, appunto, una transizione il meno impattante possibile”.
Silvia Galli