Cultura

Al Museo del Violino esposto
il "Misha Piastro" di Bergonzi

Presentato mercoledì pomeriggio nell’Auditorium Giovanni Arvedi di Cremona il pregevole violino Misha Piastro 1739c. di Carlo Bergonzi, che dal 27 febbraio sarà esposto al Museo del Violino cui è affidato dalla Fondazione Arvedi Buschini.

Le collezioni del riqualificato Palazzo dell’Arte già potevano contare su altri due capolavori in prestito dalla Fondazione, i violini di Andrea Guarneri (1659) e Francesco Rugeri (1680), entrambi capostipiti di rinomate famiglie di liutai.

Ora i visitatori potranno osservare anche il Misha Piastro, del quale il pubblico partecipante all’evento in Auditorium ha saggiato l’eccellente qualità timbrica con il breve recital solistico a cura di Edoardo Zosi. Presenti in sala Andrea Virgilio, Mario Arvedi Caldonazzo, Virginia Villa, Riccardo Angeloni, Fausto Cacciatori e Carlo Chiesa.

Il violino risale alla parte finale del decennio di massima produttività del Maestro. A quel punto il primogenito di Carlo, Michele Angelo, è già attivo nella bottega paterna. Lo strumento si presenta in buono stato di conservazione, con ancora in buona parte presente la sua affascinante vernice rosso-arancio.

Il Misha Piastro era stato esibito nella città del Torrazzo durante la prima mostra monografica su Bergonzi nel 2010 e adesso lo strumento torna quale punto di riferimento stilistico a disposizione dei Maestri liutai oltre che come testimonianza della storia degli ultimi anni della stagione aurea della liuteria cremonese.

Carlo Bergonzi, infatti, va annoverato fra i massimi esponenti della scuola classica, nonostante la carriera relativamente breve e l’esiguità della produzione ne abbiano limitato la conoscenza presso il vasto pubblico. Egli peraltro aveva prestato servizio in diverse botteghe della città, inclusa probabilmente quella di Stradivari di cui è di fatto il continuatore: dopo la morte di Antonio e dei suoi due figli liutai, Bergonzi si è trasferito con la famiglia nella casa degli Stradivari, entrando in possesso di strumenti da completare e del corredo di attrezzi, forme, modelli e disegni della bottega.

“Con questa acquisizione -commenta Virgilio nella duplice veste di sindaco e presidente del Museo, ringraziando la Fondazione- il legame tra il passato e il futuro della liuteria cremonese si rafforza, ispirando le nuove generazioni di artigiani”.

“Siamo felici come Fondazione di aver riportato il violino Piastro a Cremona: è il primo strumento di Carlo Bergonzi che entra a far parte delle collezioni museali” dichiara Mario Arvedi Caldonazzo, consigliere della Fondazione Arvedi Buschini.

“Il violino verrà studiato dai liutai, osservato dai visitatori ma anche ascoltato nelle audizioni che organizzeremo in Auditorium” spiega Virginia Villa, direttore generale della Fondazione Museo del Violino.

Federica Priori

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