Chiesa

È morto don Aldighieri, il prete
del dialogo tra le religioni

Don Mario Aldighieri

È spirato giovedì sera, alla casa di cura Ancelle della carità di Cremona, dove era ricoverato da alcuni giorni, don Mario Aldighieri, 88 anni, per circa vent’anni “fidei donum” in Brasile, profondo conoscitore della storia e del rapporto tra le religioni, in particolare l’Islam e le nuove forme di religiosità.

Don Mario era stato ricoverato in Ospedale a seguito di una caduta in casa e da lì, per un improvviso aggravarsi delle condizioni, era stato trasferito presso la struttura di via Aselli.

Nato a Soresina il 27 giugno 1937, don Mario Aldighieri è stato ordinato sacerdote il 27 maggio 1961 (mentre risiedeva nella parrocchia di S. Abbondio a Cremona) insieme ad altri 12 confratelli: tra loro i vescovi Maurizio Galli (deceduto nel 2008) e Piergiuseppe Vacchelli e i sacerdoti don Antonio Aresi, mons. Felice Bosio, don Romeo Cavedo (morto nel 2023), don Giuseppe Giussani (2020), don Umberto Leoni, don Angelo Merisio (2016), don Angelo Ramella, don Giosuè Regonesi, don Attilio Sarzi Sartori (deceduto nei giorni scorsi) e don Carlo Vignola (1973).

Vicerettore del Collegio Gregorio XIV dal 1961 al 1967, è stato poi vicario della parrocchia cittadina di Sant’Agata dal 1967 al 1972.

I successivi vent’anni li ha trascorsi in Brasile come sacerdote “fidei donum” nel Maranhão e nel Goiás, come parroco e insegnante. Aveva conseguito la Licenza in Missionologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, la Licenza in Filosofia alla Pontifícia Universidade Católica de Minas Gerais, a Belo Horizonte, e un Master in Storia alla Universidade Federal de Goiás, a Goiânia.

Oltreoceano per cinque anni ha anche svolto il delicato incarico di segretario nazionale della Comissão pastoral da terra, la commissione pastorale della terra della Conferenza nazionale dei Vescovi del Brasile, organo impegnato nella promozione della conquista dei diritti e della terra e della produzione sostenibile. Il suo impegno gli valse anche diversi problemi con le autorità locali.

Rientrato in Italia nel 1994 ha prestato servizio per tre anni presso il Centro unitario per la formazione missionaria di Verona, incaricato della Sezione America Latina.

È stato a lungo insegnante di Storia delle religioni presso il Seminario di Cremona e poi per i Seminari unificati di Cremona, Crema, Lodi e Vigevano e all’Istituto superiore di Scienze religiose S. Agostino.

Negli stessi anni ha ricoperto diversi incarichi presso la Curia di Cremona: responsabile diocesano del Segretariato Migrantes (1998-2008), del Segretariato per lo studio delle nuove forme di religiosità (1999-2016), del Segretariato per la Cooperazione con le Chiese sorelle (2005-2008) e del Segretariato per le attività ecumeniche (2008-2013), ricoprendo anche il ruolo di responsabile per il Catecumenato degli adulti (2005-2012).

Nel 1998 ha assunto anche l’incarico di collaboratore parrocchiale della parrocchia Cristo Re di Cremona, nel cui quartiere risiedeva insieme alla sorella. Pur concludendo formalmente l’incarico di collaboratore a Cristo Re nel 2007, ha sempre continuato a rendersi disponibile in parrocchia, in particolare per la Messa domenicale delle 8.30, fino a che le condizioni di salute glielo hanno permesso. Ha comunque proseguito anche dopo a frequentare la comunità, partecipando assiduamente alle celebrazioni, “nascosto” tra l’assemblea, secondo quel suo modo umile e discreto che ha sempre contraddistinto la sua personalità.

Profondo conoscitore della storia delle religioni e del loro rapporto, sono stati molti i suoi interventi e le conferenze tenute, sia in diocesi che nel resto d’Italia. Tra le ultime pubblicazioni si ricordano, per l’Editrice Gabrielli, “Il Brasile un gigante verde” (uno spaccato della realtà carioca, quarto volume della “Piccola Enciclopedia per un turismo alternativo” realizzata in collaborazione con il Pime-Pontificio istituto missioni estere), “Il Ragazzo di Nazareth” (viaggio nell’intimità della casa e del villaggio di Nazareth a partire dall’esperienza di don Aldighieri con la spiritualità di Charles De Foucauld), “Suona il Jobel” (libro per i vari tempi liturgici in cui trovare ispirazione per una meditazione, una ricerca volta alla conversione o all’impegno sociale) e “Il falegname di Nazaret” (testo in cui don Aldighieri cerca di entrare nell’intimo di Giuseppe, sollevando la polvere rilasciata dal tempo sulla sua immagine, da devozioni devianti, da letture mitiche).

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