"Donne promotrici di diritti". Sala
gremita per Scopelliti e Gigliotti

Il ruolo femminile nella società di ieri e di oggi in ambito legale e non solo. Corposa presenza di pubblico e una sala gremita per il convegno dal titolo “Donne promotrici di diritti”, organizzato nel pomeriggio di lunedì dal Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati nella sede della Fondazione “Città di Cremona”.
Protagoniste dell’incontro, moderato dalla consigliera Monica Poli, due personaggi di spessore a livello nazionale, come l’avvocato penalista Antonietta Denicolò Gigliotti e la senatrice e ultima compagna di Enzo Tortora Francesca Scopelliti. Stessa tematica, due distinte declinazioni.
“Ho voluto dare a questo mio intervento un’impronta tendenzialmente storiografica – ha commentato l’avvocato Denicolò Gigliotti – a dimostrazione del modo di riconquista da parte della donna di quelli che erano i suoi diritti alle origini; diritti che si sono riconclamati nel passato più recente e che oggi portano la donna, se attrezzata culturalmente in modo adeguato, a svolgere nella nostra professione un ruolo del tutto affine e uguale a quello dell’uomo”.
L’avvocato penalista, tra le migliori nel suo settore sul territorio nazionale, durante il suo intervento ha fornito alcuni dati significativi: se infatti nel 1981 le donne iscritte all’albo erano solo il 7%, la percentuale è andata negli anni via via ad aumentare, fino a toccare il 47% di oggi. Tanto è stato quindi fatto negli ultimi decenni, anche se molto c’è ancora da fare.
“Siamo ancora sottopagate – ha confermato l’avvocato – ma in questo io mi permetto di dire che la colpa è anche nostra: le donne raramente assumono mandati direttamente, spesso svolgono il ruolo di sostituto dell’uomo, ripiegano su processi minori. Siamo troppo poche in Corte d’Assise, siamo troppo poche in Corte di Cassazione, siamo troppo poche nei grandi processi: dovremmo essere di più”.
Di parità di genere a tutto tondo ha invece voluto parlare la senatrice Scopelliti.
“I diritti paritari – ha affermato la senatrice – hanno ancora una lunga strada da percorrere, e questo si può fare solo con l’impegno di tutte le donne. Come diceva il compianto Steve Jobs, forse anche noi dovremmo tornare ad essere affamate e folli, determinate, senza rinunciare a nulla: il diritto alla donna non è un omaggio alla donna, ma un riconoscimento a una società democratica”.
Andrea Colla