Il falò di Pescarolo ha chiuso
in bellezza il Carnevale 2025
Tre giri attorno al fuoco, dopo aver espresso un desiderio, poi via, a bere un bicchiere di vino brulè insieme agli amici: come ogni anno, il tradizionale falò di Pescarolo ha chiuso il Carnevale, salutando l’inizio della Quaresima.
Una ricorrenza che ha superato il suo 350esimo anno di età, e che è parte integrante dei festeggiamenti del paese, che domenica hanno visto l’imperdibile sfilata dei carri.
Un’edizione di successo quella del 2025, che ha richiamato centinaia di persone, sia per il vero e proprio Carnevale sia per il falò di chiusura.
La piazza della chiesa, martedì sera, era gremita. Non solo residenti in paese, ma anche tante persone giunte dai comuni vicini e dalla città, per assistere ad un rito storico, organizzato come sempre in modo impeccabile dai volontari del gruppo “Amici del Falò”, che hanno anche accompagnato la serata con canti e buon cibo.
La catasta di legna, con al centro una pianta (che però non viene bruciata), è stata accesa, come sempre, intorno alle 20 nell’ampio spazio di piazza Garibaldi, di fronte alla chiesa.
Questa ritualità è forse una delle più antiche sopravvissute nel nostro territorio, nata intorno al ‘600, in tempo di peste: il fuoco, allora, era l’unico modo per eliminare il virus.
Tutto inizia al mattino del lunedì con lo sradicamento di una quercia fuori dal paese e il suo trasporto fino al centro della piazza, dove viene issata e circondata da decine di cataste di legno. Quindi nella serata del martedì si accende il falò.
Altre piante verranno poi messe a dimora, nei prossimi giorni, dai bambini delle scuole elementari, per sostituire quella bruciata. lb