Cronaca

Manipolazione, patriarcato, violenza:
Bruzzone entusiasma il Ponchielli

Foto Sessa

Un Teatro Ponchielli sold out ha accolto con entusiasmo la celebre criminologa Roberta Bruzzone, che in poco più di un’ora ha smontato stereotipi di genere e analizzato i meccanismi manipolatori più diffusi nelle relazioni tossiche.

A condurre la serata – la prima della serie Ponchielli Talk di questa stagione – la giornalista di Cr1 Tv, Nicoletta Tosato, che ha dialogato con l’esperta, sviscerando argomenti che oggi sono, purtroppo, all’ordine del giorno.

“All’inizio, tutte le relazioni sembrano belle. Anzi, quelle tossiche lo sono ancora di più, perché i manipolatori affettivi utilizzano il love bombing per conquistare la vittima”, ha spiegato Bruzzone.

L’iperproduzione di ormoni in queste dinamiche non si esaurisce mai, rendendo chi ne è coinvolto incapace di vedere la realtà con lucidità. “Meglio aspettare almeno 18-24 mesi prima di prendere decisioni importanti, come una maternità, perché nei primi sei mesi il manipolatore è perfetto, la risposta a tutte le preghiere”.

Tre, secondo la criminologa, sono i segnali d’allarme su cui concentrarsi già nella fase iniziale: l’incapacità di stare da soli, l’induzione alla dipendenza emotiva e la sistematica svalutazione degli altri. “I manipolatori affettivi tendono a criticare tutto e tutti, non riconoscono i meriti altrui e creano isolamento e conflitti” ha spiegato. “Dopo aver guadagnato la vostra fiducia, iniziano a minare la vostra autostima, alternando momenti di apparente amore a momenti di abbandono. È un meccanismo che funziona come una dipendenza da eroina”.

Bruzzone ha poi allargato la riflessione alla cultura patriarcale ancora radicata nella società: “Molte donne credono che la realizzazione passi esclusivamente dalla famiglia e dalla maternità, ma questa è solo una delle possibilità. Ci sono molti altri modi per realizzarsi. Bisogna cambiare aspettative e mentalità, perché l’autonomia femminile è una minaccia per il patriarcato”.

Una mentalità che, ha sottolineato la professionista, si impone anche tra le nuove generazioni. “Purtroppo ci sono ancora molte ragazze giovanissime convinte che sia giusto che il fidanzato vieti loro di uscire con le amiche o di andare in discoteca. Così come ci sono molti ragazzini che adottano comportamenti simili”.

Uno degli errori sta nel modello educativo attuale: “Molti genitori, incapaci di dire di no, stanno crescendo figli privi di strumenti per gestire la frustrazione e inclini a sviluppare tratti narcisistici” ha spiegato.

La violenza di genere è un problema grave ancora oggi, ha sottolineato Bruzzone rispondendo a una domanda di Tosato. “Solo 3 donne su 10 denunciano. E molte subiscono abusi psicologici senza nemmeno rendersene conto”.

“Il patriarcato continua a imporre una visione della donna come subalterna, relegata alla casa e al servizio dell’uomo” ha continuato Bruzzone. “Dobbiamo essere noi a rifiutare questa narrativa, a non accettare più commenti, battute e atteggiamenti che perpetuano la disparità. Noi da quei meccanismi siamo uscite, e non ci vogliamo rientrare”.

Una serata intensa, dove la criminologa, nel suo stile ormai noto a tutti, non si è risparmiata una buona dose d’ironia, regalando risate e conquistando ripetuti applausi del pubblico.

Laura Bosio

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