Reperti 3D e audioguide: Museo
Archeologico più accessibile
Più inclusivo, più fruibile, più alla portata di tutti: è il Museo archeologico San Lorenzo di Cremona, dove nella mattina di giovedì ha preso avvio il progetto “Rendere accessibile l’invisibile”, dedicato a persone non vedenti e ipovedenti.
L’iniziativa, cofinanziata da Regione Lombardia, ha visto la collaborazione di diversi enti lombardi non solo come l’Istituto Ciechi di Milano e l’Istituto Alfredo Catarsini 1899 di Viareggio; nel concreto, al percorso già esistente, fatto di sagome e testi in braille, sono stati aggiunti alcuni nuovi manufatti stampati in 3D, copie fedeli di reperti presenti nel museo, come anche una mappa tattile e un’audioguida studiata ad hoc.
Accorsi all’inaugurazione, oltre ai vari rappresentanti degli enti interessati, è anche l’assessore alla cultura cittadina Rodolfo Bona e la presidente della sezione cremonese dell’Associazione Ciechi e Ipovedenti, Flavia Tozzi.
“È un progetto importantissimo – ha commentato Bona – perché non solo aiuterà i non vedenti a visitare questo museo, ma potrà essere utilizzato da tutti; il San Lorenzo, inoltre, si caratterizza per una pluralità di iniziative, in una concezione molto dinamica dell’istituzione museale”.
“È una testimonianza concreta del significato di accessibilità – ha affermato invece Franco Lisi, direttore scientifico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano e tra gli ideatori dei reperti riprodotti con stampante 3D, che ha poi aggiunto – quando troviamo le porte aperte e accoglienza, mettiamo a disposizione il nostro expertise e le nostre competenze per consentire a tutte le persone non vedenti di poter toccare con mano ciò che altrimenti non sarebbe possibile conoscere; è un ingrediente fondamentale per consentire a tutti quel percorso, lungo ma possibile, dell’inclusione sociale e dell’integrazione sociale”.
“Le nuove tecnologie – ha detto Flavia Tozzi dell’associazione Ciechi e ipovedenti Cremona – ci permettono di fare cose che non era pensabile fare un po’ di anni fa. Adesso l’accessibilità è una cosa che ogni giorno, utilizzando queste nuove tecnologie, diventa sempre più efficiente, per noi sempre più utile”.
Un percorso, quello verso l’integrazione e l’inclusività, attivo al Museo archeologico di Cremona già da diversi anni e che è pronto a guardare al futuro.
“Ci teniamo molto a questo percorso che avevamo già avviato nel 2010 – ha affermato in merito la conservatrice del museo Marina Volontè – siamo molto contenti di essere riusciti, anche grazie al contributo della Regione Lombardia, ad ampliare il materiale a disposizione con nuovi modelli tridimensionali, molto più efficaci nella lettera dei reperti archeologici”.
Andrea Colla