Il nome di Cremona "usato" in Cina:
il caso della città di Huangqiao

Cremona, con i suoi violini, la sua storia, la sua musica, la sua tradizione era e rimane tutt’oggi un punto di riferimento per la cultura liutaria, in Italia e non solo. Stradivari e Amati, ma anche i professionisti di oggi: il nostro è un saper fare che profuma di trucioli e bottega, invidiato e preso da spunto in diverse parti del mondo.
Ed è forse anche per questo che, nella provincia di Jiangsu in una zona della Cina orientale, c’è un luogo che si autodefinisce la “Cremona dell’est“: è Huangqiao, centro a poco più di 200 chilometri da Shangai.
Lo si apprende anche da un post pubblicato su X dalla pagina ufficiale della contea di Taizhou, dove si può notare come Huangqiao utilizzi il nome (e la fama) di Cremona per pubblicizzare le proprie attività.
Prima per produzione di violini nel Paese del Dragone, la città di Huangqiao con i suoi più di 200 liutai è diventata in poco tempo la terza produttrice di violini a livello globale, esportando oltre 1 milione di strumenti in 98 paesi diversi, Italia inclusa; il tutto con un know how che parla cremonese.
Un orgoglio per la città del Torrazzo, ma anche un grande rischio per il futuro: i professionisti autoctoni, infatti, non di rado si sentono minacciati dai prezzi e dalla concorrenza orientale, che vede oggi un mercato sempre più in espansione.
Una cosa però è certa: l’arte liutaria cremonese è un concentrato di storia e tradizione, con una qualità che rende i nostri prodotti unici e inimitabili.
Andrea Colla