Economia

Cremona-Mantova: attesa per
l'esito dell'asta di fine marzo

Il progetto della Cremona Mantova di Stradivaria

Tra meno di due settimane si chiudono i termini fissati dal bando della Provincia di Brescia, per l’alienazione delle quote dei soci pubblici di Centropadane Spa, un “pacchetto” valorizzato in poco meno di 47 milioni di euro, come da perizia posta a base d’asta. Si stringono dunque i tempi per capire chi sarà il nuovo azionista di maggioranza dell’ex concessionaria dell’A21 passata nel 2018 al gruppo Gavio. A  manifestare interesse, ormai oltre un anno fa, era stato il Fondo americano DK che aveva lanciato un’offerta non vincolante per la potenziale acquisizione dell’intero capitale sociale. Ma pare che nel frattempo si siano fatti avanti anche altri potenziali investitori.

Se l’asta andrà a buon fine, l’acquirente diventerà azionista di maggioranza di Centropadane Spa e quindi avrà il controllo di Stradivaria, la società titolare della concessione dell’autostrada Cremona – Mantova. Nominerà quindi il Cda, attualmente presieduto dal cremonese Carlo Vezzini e a quel punto diventerà più concreta la possibilità di realizzare il collegamento veloce tra i due capoluoghi della Bassa. Come noto gli inciampi sono ancora parecchi, primo fra tutti la reale possibilità che lo Stato, attraverso il Ministero delle Infrastrutture Matteo Salvini, finanzi il tratto mancante del collegamento con la TiBre. Finora tante parole sono state spese, da ultimo proprio dal presidente della Regione Fontana e dallo stesso esponente leghista.

La scorsa estate proprio Regione Lombardia aveva annunciato l’approvazione di uno schema di protocollo d’intesa con il Ministero e la Regione Emilia-Romagna per il completamento della Tibre “che garantirà – si leggeva in un comunicato stampa – la connessione tra l’autostrada A15 della Cisa e l’autostrada A22 del Brennero attraverso un tratto in comune con l’autostrada Cremona-Mantova”. Intanto a metà primavera e dopo anni di attesa, il casello di Sissa-Trecasali, dove la TiBre al momento arriva per fermarsi, inaugurerà e sarà finalmente funzionante.

I soci pubblici che hanno messo in vendita le quote di Centropadane sono i Comuni di Brescia e Cremona, le rispettive Province, le Camere di Commercio dei due territori e quella dell’Emilia, oltre alla cremonese Aem, che insieme rappresentano  il 67,7% del capitale sociale.  In caso la vendita vada a buon fine a quel prezzo, per la Provincia di Cremona che detiene il 13.53% di quote, ci sarebbe un introito di circa 9,3 milioni; per il Comune di Cremona (4.07%) di 2,8 milioni; per Aem (2.46%) 1,7 milioni; per la Camera di Commercio (ora Cremona -Pavia – Mantova) di oltre 2,5 milioni.

Questa sera alle 21 all’argomento è dedicata la trasmissione La Piazza su CR1.
Giuliana Biagi

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