Cronaca

Europa, coesione e mercato unico:
l'ex premier Letta a CremonaFiere

foto di Francesco Sessa

Il mercato unico come sola arma contro i competitor internazionali, per non diventare succubi dell’una o dell’altra parte economica del mondo.
Un intervento di stretta attualità, fatto di dati e esempi pratici, quello presentato durante il convegno “Un futuro che vale“, evento organizzato nei padiglioni di CremonaFiere nel tardo pomeriggio di mercoledì in occasione dell’80esimo anniversario dell’Associazione Industriali.

Protagonista, sul palco allestito per l’occasione, l’ex premier e presidente dell’istituto “Jacques DelorsEnrico Letta, che si è rivolto ai giovani imprenditori presenti sottolineando l’importanza della collaborazione, dalle origine dell’Unione fino ad oggi.

“Noi italiani – ha commentato Letta – siamo stati tra i fondatori dell’Ue, e tra quelli che hanno approfittato al massimo di ciò che veniva offerto: siamo diventati grandi quando il mondo era piccolo. La situazione oggi, però, non è più la stessa: in una ventina d’anni ci è cambiato il mondo davanti agli occhi, con nuovi mercati e grandissime sfide basate sulla competitività e sulla presenza“.

“Non è difficile, ora, prevedere il futuro: le grandi potenze sono ora la Cina e l’India, poi arriverà l’Indonesia, poi ancora la Nigeria; facile pensare a quello che succederà. Anche per questa ragione, il mercato unico che costruimmo deve oggi cambiare per sopravvivere. I paesi dell’Ue sono divisi in due: i paesi che sono piccoli, e i paesi che non sanno di esserlo; la collaborazione tra noi è quindi l’unica via: non avremmo, in caso la forza, per rapportarci con il mondo esterno”.

Non sono mancati poi riferimenti alla “situazione americana“, con le minacce di pesanti tasse a stelle e strisce nei confronti anche dei paesi Ue.
“La negoziazione va fatta tutti insieme – ha proseguito in merito l’ex premier – e Trump, se saremo e rimarremo uniti, dovrà cambiare i suoi progetti, anche grazie alle reazioni europee. Serve pertanto unità nella capacità negoziale; poi ci sono i fatti, e vedremo chi la vincerà”.
Nulla di più puntale: mentre Letta parlava è arrivata l’ufficialità della sospensione dei dazi, con l’autorizzazione data proprio dal Presidente americano.

L’ex presidente del consiglio è poi tornato a parlare di Europa e della sua (non sempre presente) coesione: “talvolta ci mettiamo dei ‘dazi’ al nostro interno, ci limitiamo. Il messaggio che voglio passare è questo: si può essere più europeista o nazionalista, più o meno conservatori; qui però non è questione di ideologia, ma di competitività: o ci mettiamo insieme, o sarà il declino. Ad oggi, infatti, non abbiamo un vero mercato unico e siamo a tutti gli effetti una colonia americana”.

Un ultimo pensiero è stato poi rivolto ai giovani industriali, organizzatori dell’evento e futuro del settore.
“L’Europa non deve essere solo la liberta di andarsene – ha concluso Letta – ma anche e soprattutto quella di restare: bisogna quindi puntare sui servizi e sui valori. E di voi imprenditori, la nostra Europa ha davvero bisogno.”
Andrea Colla

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