Cronaca

Ultimo saluto a Vivide Piazza:
"Il dopo è vita piena"

Vivide Piazza Passamonti e la navata di San Sgismondo dove si sono tenuti i funerali

A San Sigismondo l’ultimo saluto a Vivide Piazza, 60 anni, mancata lunedì scorso dopo una breve ma inesorabile malattia. Imprenditrice agricola originaria di Vescovato, apprezzata non solo per la professionalità ma anche per le profonde doti umane. Un dolore composto, confortato dalla fede, ha accompagnato i famigliari nel suo ultimo viaggio, attorno a loro si sono stretti tanti amici e conoscenti del mondo imprenditoriale cremonese, agricolo e non solo, oltre ai colleghi del marito Enrico, noto cardiologo all’ospedale di Cremona.

Ad officiare la cerimonia funebre monsignor Mario Marchesi, con don Giulio Brambilla, don Pierluigi Fontana (parroco e vicario di Cristo Re) e don Jacopo Mariotti, cresciuto nella parrocchia del quartiere Po dove la famiglia ha vissuto a lungo e frequentata da Vivide e dai figli Matilde, Cora, Antonio che qui hanno vissuto anche l’esperienza scout.

Una scelta non casuale quella di san Sgismondo, perchè proprio la vicinanza delle monache domenicane le è stata di conforto durante le fasi della malattia.

L’inno alla carità della prima Lettera di San Paolo ai Corinzi e poi il vangelo di Giovanni con le parole di Gesù “nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”, hanno introdotto l’omelia: “La fede in Dio buono e provvidente apre un’altra luce, uno spiraglio di speranza. Questo spiraglio di speranza ci fa certi che davanti a Dio la morte non esiste. Esiste un prima che è la nostra vita terrena, ma lui vede anche la vita piena del dopo. Quando la morte entra nella nostra famiglia, tocca una persona che ci è cara, allora comprendiamo che diventa un peso, dà turbamento, vive il travaglio del dolore. È naturale che sia così. Quando si ama una persona, si soffre per la sua partenza. Questo dolore però è sempre rassenerato dalla speranza. Vita e morte si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto, ora vive, trionfa. La nostra fede ci fa certi di questo”.

“Era una donna capace, forte, realista, volitiva – ha aggiunto – era semplicemente religiosa e umanamente positiva. Sul piano religioso aveva abbracciato gli essenziali della fede cristiana.  Pronta ad incoraggiare, a sostenere, a orientare verso tutto ciò che è utile e che è buono ricercandolo con tenacia, con fiducia”.

“Credo che Vivide abbia già seminato nella sua vita terrena e continuerà ancora a seminare anche coloro che restano in questa vita. Noi insieme ora offriamo quanto di più prezioso il Signore ci abbia dato a Santa Messa. L’offriamo con lei e per lei”.

Toccanti le parole dei ragazzi, i suoi figli, che nella preghiera dei fedeli sono riusciti a trasmettere tutto l’amore ricevuto dalla mamma: dal ricordo dei risvegli mattutini accompagnati dal sorriso, agli incoraggiamenti, all’esempio di una vita vissuta operosamente ma senza mai mettersi in mostra.

Al termine della cerimonia funebre, il corteo si è diretto verso Volongo, dove la salma è stata tumulata nella cappella della famiglia materna.
Giuliana Biagi

 

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