Politica

Referendum, Galletti:
"Ecco perché voterò sì"

Roberto Galletti

“Il prossimo giugno voterò sì ai 5 referendum su lavoro e cittadinanza“: a dirlo è Roberto Galletti, segretario cittadino del Pd, che prende posizione sull’ormai imminente votazione. E spiega la sue motivazioni.

“Il si ai 4 quesiti sul lavoro è innanzitutto per una ragione personale: come la maggior parte dei concittadini vivo di lavoro e precisamente proprio del tipo di lavoro oggetto di questi referendum, subordinato e stipendiato/salariato” sottolinea.

“La gran parte di noi “tira avanti” grazie al lavoro, e da lavoratori e lavoratrici contribuiamo allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Il lavoro è dunque per molti di noi, ancora, esercizio e strumento di cittadinanza.

Da decenni si va ripetendo che la competitività si fonda su un capitale umano flessibile, versatile, intraprendente, resiliente e dinamico. Ma il lavoratore-“risorsa” ha finito per tradursi in un fattore produttivo di cui disporre a tempo, ad intensità variabile e a seconda del fabbisogno aziendale, dell’andamento del mercato. E’ finita che oggi i stipendi e salari sono al di sotto della media UE, addirittura diminuiti in vent’anni.

Questa è la “libertà” di cui ci si è ubriacati, che si è tradotta nel tempo in meno diritti, tutele e sicurezza per i lavoratori, a colpi di leggi promosse dalle forze liberiste di destra e centro-destra, ma – tocca dirlo con grande rammarico – patrocinate, avallate e sviluppate, purtroppo, anche da governi di centro-sinistra.

L’altra ragione per cui voterò sì ai 4 referendum sul lavoro è dunque strettamente Politica: non solo non condivido questa visione, ma credo che questa narrazione abbia tradito se stessa, disincentivando investimenti in ricerca e sviluppo, svalorizzando il lavoro sia dal punto di vista economico, che dal punto di vista sociale, non accrescendo la competitività delle imprese e del Paese.

Il dato Politico di questi referendum è che finalmente si torna a rivendicare il Lavoro e a rilanciare un discorso più ampio e a tutto tondo che coniughi le ragioni dei lavoratori e delle lavoratrici, giovani e adulti, italiani e stranieri, di qualsiasi orientamento politico-culturale, con le ragioni di crescita e sostenibilità del Paese.

La segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, ha sottoscritto i referendum della Cgil delineando una presa di posizione chiara e di questo, da dirigente e attivista di lungo corso del Partito, ne sono orgoglioso”.

Per quanto riguarda invece il quesito relativo alla cittadinanza, Galletti evidenzia che “voterò sì perché sarebbe miope non farlo. Attraverso questo referendum si chiede di limitare i tempi per la richiesta della cittadinanza italiana da parte di cittadini maggiorenni che sono qui, regolarmente e in possesso di determinati requisiti, allineandoci in tal modo ad altri Paesi europei come la Francia e la Germania. Credo sia doveroso riconoscere come parte della nostra società oltre 2,5 milioni di persone che in questo Paese abitano, studiano, lavorano, pagano le tasse, fanno figli che crescono insieme ai nostri.

L’Italia invecchia sempre di più e la crisi demografica è destinata a perdurare nel tempo. La popolazione in età lavorativa diminuisce e, complice un lavoro poco promettente, precario e povero, a lungo andare è a rischio la tenuta del Paese.

I 5 referendum rappresentano un’occasione per guardare avanti, un ri-scatto verso il futuro di tutti noi. Per questo voterò sì” conclude.

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