Lettere

L’importanza dell’evento“Scuola Grand Tour” a Cremona

da Diego Rufo Segretario PSI Cremona

Sabato 5 Aprile, il Partito Socialista ha aperto un importante dibattito sulla scuola qui a Cremona, dando il via all’evento “Scuola Grand Tour”, che farà tappa in tutta Italia, per unire le forze del centrosinistra e creare una piattaforma di proposte comuni, per poter rilanciare l’idea di una scuola pubblica come “strumento di emancipazione e sviluppo sociale”.

Oggi i dati OCSE del 2024 evidenziano come nel nostro Paese lo sfondo familiare e socioeconomico influiscono sui percorsi educativi dei nostri alunni. L ’origine familiare, infatti, gioca un ruolo significativo nell’influenzare i risultati scolastici, tanto da bloccare l’ascensore sociale non riuscendo a garantire le stesse opportunità di studio e di conseguenza lavorativa per tutti i cittadini.

È dimostrato come in altri Paesi investire sul capitale umano e nell’istruzione di qualità permetta maggiore mobilità sociale. Attualmente in Italia, il figlio di un padre laureato ha oltre il triplo delle possibilità di laurearsi rispetto al figlio di chi ha conseguito la terza media e quelle stesse famiglie meno istruite non percepiscono la scuola e lo studio come una possibilità maggiore per il proprio figlio di riscattarsi lavorativamente e socialmente.

Altro campanello d’allarme è il maggiore rischio di povertà per chi ha un basso livello d’istruzione, difatti, un italiano su tre non riesce a comprendere un testo complesso. La capacità di lettura, la capacità di calcolo, la risoluzione dei problemi del campione di cittadini analizzato, pongono l’Italia al di sotto della media con gli altri Paesi dell’OCSE.

Se guardiamo poi alla dispersione scolastica, in particolar modo agli studenti che non terminano il percorso di studi senza acquisire le competenze fondamentali il quadro diventa ancora più critico. Su questi dati, incide implicitamente anche il cambiamento demografico, che ha portato l’Italia a essere un Paese multiculturale.

Anche se sono molte le storie di successo formativo dei bambini provenienti da altri Paesi, è proprio fra questi “non italiani”, che è più forte il rischio dell’abbandono scolastico.

Le politiche scolastiche attuali non risultano sufficienti in determinati contesti, dove si hanno grandi numeri di studenti con cittadinanza straniera. Questi dati, chiaramente, influenzano anche i rapporti annuali sulle competenze di base.

Investire nella “Scuola Pubblica” e nell’istruzione anche rispetto alle famiglie di stranieri che oggi sono parte integrante del nostro tessuto socioeconomico, significa garantire non solo il diritto allo studio ma anche riuscire ad eliminare “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di

fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini ne impediscono il pieno sviluppo della persona umana” come recita l’art. 3 della nostra Costituzione.

La città di Cremona con l’apertura della scuola di seconda opportunità, è la dimostrazione che è possibile sperimentare nuove strategie in grado di intervenire in modo efficace per contrastare la dispersione scolastica e promuovere una scuola e contesti educativi inclusivi.

Auspichiamo, come socialisti, che questi ed altri interventi possano diventare realtà, grazie a sovvenzioni dello Stato, su tutto il territorio nazionale e in particolar modo con percorsi di alfabetizzazione per gli studenti e le famiglie straniere, così da abbattere le diseguaglianze e dare le stesse opportunità di cui hanno potuto usufruire le passate generazioni.

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