"No al riarmo: i giovani
vogliono pace, libertà e lavoro"
In un momento in cui l’Unione Europea dovrebbe unire i popoli, costruire speranza e rilanciare il futuro delle nuove generazioni, qualcuno prova a spingerci su un binario opposto: quello del riarmo, della tensione internazionale e delle decisioni prese senza confronto democratico.
La Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo (JURI) proprio mercoledì ha bocciato l’uso scorretto dell’articolo 122 dei Trattati da parte della Commissione Europea per far passare il piano “SAFE”, parte del progetto di riarmo UE, senza consultare il Parlamento.
Una scorciatoia pericolosa. Una forzatura che, oltre a minare le regole della democrazia europea, dimostra un’idea autoritaria di potere. La Commissione non può decidere da sola su temi che riguardano il nostro futuro.
Ma soprattutto, di che futuro stiamo parlando?
Uno in cui l’Europa investe miliardi in armi mentre tanti giovani lasciano il proprio Paese per mancanza di opportunità? Uno in cui le nostre città chiedono più sicurezza sociale, non militare? Uno in cui le scuole cadono a pezzi e l’occupazione giovanile resta ferma, ma si trovano risorse infinite per potenziare l’industria bellica?
La Lega Giovani dice NO a questo modello di Europa.
Non ci serve un continente pronto alla guerra, ci serve un continente pronto al futuro.
Noi vogliamo un’Europa che investa nel talento, nell’educazione, nell’impresa giovanile. Vogliamo una politica estera fatta di diplomazia, non di fucili. E pretendiamo che le grandi scelte passino dal Parlamento, non da accordi nascosti tra tecnocrati.
Il nostro messaggio è semplice:
i giovani non sono spettatori. Siamo il futuro dell’Europa. E questo futuro lo vogliamo costruire, non subire.
Filippo Raglio, coordinatore Lega Giovani Cremona, e Matteo Mauri, coordinatore Lega Giovani Lombardia