Carenza di medici: firmato accordo
Gli ospedali e le ATS fanno rete

È proprio il caso di dirlo: l’unione fa la forza. È ormai annosa la questione relativa alla carenza di nuovi medici e specializzandi, ma le realtà del territorio non si scoraggiano e si attrezzano per trovare nuove soluzioni.
Ecco allora che gli ospedali pubblici di tre province – Brescia, Cremona e Mantova – oltre alle locali ATS, hanno siglato un accordo per “condividere” queste preziose risorse umane, a seconda delle esigenze di ogni singola ASST o ATS.
Capofila è l’ASST Spedali Civili di Brescia, che sarà anche hub di tutto il sistema. Ad aderire per il nostro territorio sono l’ASST di Cremona e l’ATS Val Padana (che copre le province di Cremona e Mantova). Partecipano anche le ASST di Mantova, Franciacorta, Garda e Valcamonica. Tre province, due milioni di abitanti. Ma come funzionerà?
Toccherà agli Spedali Civili, punto di riferimento dell’intera macchina, lanciare dei bandi per la ricerca di personale medico appartenente alla branca in cui le singole ASST e ATS manifestano carenza.
A ogni concorso pubblico seguirà la composizione di due graduatorie: una per i medici specializzati e una per gli specializzandi dal secondo anno in poi. Il candidato che riceverà la proposta di assunzione potrà essere direttamente assunto in una delle realtà con necessità di personale. Per essere invece assunto agli Spedali Civili di Brescia, dovrà lavorare per un periodo fino a 18 mesi in uno dei presidi periferici.
L’accordo si inserisce in un rapporto già consolidato di aiuto reciproco che in alcuni casi vede le ASST collaborare tra di loro, “prestandosi” a vicenda medici e specializzandi delle specialità più carenti.