Colpì il vice questore al comizio:
"Slogan e aspre contestazioni"
A processo, Maria Grazia Piccinelli, presidente del comitato no vax – no green pass “Fortitudo”, accusata di resistenza a pubblico ufficiale e di aver calunniato l'ex capo del Commissariato di Crema durante un comizio a Crema dell'ex premier Giuseppe Conte

“Era agitata e irosa, è lei che mi ha aggredito. Continuava a voler avvicinarsi al palco per contestare l’ex presidente Giuseppe Conte“. Sono le parole di Bruno Pagani, 62 anni, bergamasco, ex dirigente del Commissariato di Crema, ora in pensione, che a processo si è costituito parte civile contro Maria Grazia Piccinelli, 56 anni, di Cremona, presidente del comitato no vax – no green pass “Fortitudo”, accusata di resistenza a pubblico ufficiale e di aver calunniato l’ex capo del Commissariato, che aveva accusato di averla strattonata con violenza e colpita con due gomitate allo stomaco. L’indagine nei confronti di Pagani, assistito dall’avvocato Massimiliano Cortellazzi, è già stata archiviata.
I due si erano conosciuti la sera del 30 maggio 2022 a Crema in occasione del comizio elettorale tenuto in piazza del Duomo a Crema dall’ex premier Giuseppe Conte, salito sul palco per sostenere la candidatura a sindaco del pentastellato Manuel Draghetti. La Piccinelli era sotto il palco con un gruppo di no vax, tutti contro l’ex premier, “colpevole”, a loro dire, dei provvedimenti varati durante la pandemia. La Piccinelli voleva parlare con Conte, e per farlo aveva tentato di oltrepassare il cordone dei poliziotti, colpendo il vice questore.

Qualche ora prima, nel pomeriggio, a Pagani aveva telefonato il questore di Cremona, segnalandogli che al comizio ci sarebbe stata la presenza del comitato “che gravita nell’ambito dei no vax”. “L’intenzione”, ha riferito Pagani in aula, “era quella di contestare in modo molto aspro il presidente Conte, accusato di non aver saputo gestire la crisi pandemica”.
Alla sera, in occasione del comizio, l’allora dirigente era stato allertato che il gruppo di no vax, “poco meno di dieci persone”, si trovava ad una trentina di metri dal palco. “Li ho invitati a tenere un comportamento civile ed educato e a non creare disordini“, ha ricordato Pagani, “ma loro hanno iniziato subito a polemizzare e a scandire slogan. ‘Vergognatevi di quello che avete fatto a Bergamo’, ‘dittatura sanitaria’”, dicevano, “attirando l’attenzione degli aderenti del Movimento 5 Stelle che hanno reagito“. In piazza, la polizia aveva quindi disposto un cordone di sicurezza per dividere le due fazioni, e nel frattempo era arrivato Giuseppe Conte che era salito sul palco salendo dal retro.
“Il gruppo dei no vax”, ha raccontato Pagani, “ha cominciato ad inveire contro di lui e a scandire slogan, con la Piccinelli che cercava di andare verso il palco. A quel punto io mi sono messo davanti, allargando le braccia. Lei era molto agitata e con fare aggressivo mi si è buttata addosso, spingendomi e strattonandomi. Sono riuscito a contenerla e a respingerla indietro, ma lei continuava, tanto che il presidente Conte è stato costretto ad interrompersi più volte, facendo indispettire gli aderenti dei 5 Stelle.
Ho invitato il gruppo dei no vax ad uscire dall’area del comizio, ma la Piccinelli aizzava gli altri a resistere. Lei ha tentato ancora di muoversi verso il palco, ma io mi sono messo davanti a lei che ha cercato più volte di investirmi fisicamente. Poi è indietreggiata ed è stata accompagnata all’esterno dell’area del comizio, ma ha cercato ancora di rientrare, andando addosso ad un agente della Digos, spingendolo e strattonandolo. Alla fine la Piccinelli ha raggiunto il suo gruppo con cui ha inveito e contestato, e poi se ne sono andati”.
“Ho quarant’anni di servizio in uffici di strutture operative”, ha voluto precisare Pagani. “Di servizi di ordine pubblico ne ho fatti a migliaia. So come reagire e neutralizzare una persona violenta. Avrei potuto atterrarla e bloccarla a terra, ma non l’ho fatto perchè non volevo rischiare di farle del male. Io mi sono solo messo davanti a lei per contenere la sua veemenza e la sua ira. Cercava la contestazione, era una continua provocazione“.
Quando Pagani aveva saputo di essere stato denunciato dalla Piccinelli, era rimasto “sorpreso, allibito ed esterrefatto”. “Anche in una trasmissione su una televisione locale mi ha accusato di averla aggredita. Non è stata una bella pubblicità nei miei confronti. Stava infangando la mia reputazione e avrebbe potuto crearmi problemi sul lavoro. Questo fatto mi ha preoccupato. Quelli sono stati mesi travagliati che mi hanno tolto un pò di serenità”.
Per l’accusa, a smentirle la Piccinelli, che il prossimo novembre rilascerà dichiarazioni spontanee, c’è un video in cui si vede che ad aver preso la gomitata era stato il vice questore. L’imputata è assistita dall’avvocato Filippo Marioni. Per il 14 novembre è prevista anche la sentenza.
Sara Pizzorni