Diritto di famiglia italiano
e albanese. Convegno in tribunale

Si è tenuto in tribunale a Cremona un importante convegno giuridico dal titolo “Un confronto sul diritto di famiglia italiano e albanese, tra principi comuni e differenze normative”, promosso in collaborazione tra l’Associazione Avvocati Albanesi in Italia (AAI) e la sezione cremonese dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), con il supporto dell’Ordine degli Avvocati di Cremona.
Un’iniziativa che ha richiamato l’attenzione di giuristi, magistrati e operatori del diritto, offrendo una preziosa occasione di confronto sulle evoluzioni del diritto di famiglia in due contesti giuridici diversi, ma sempre più interconnessi per effetto della mobilità internazionale e della crescente multiculturalità della società.
A dare avvio ai lavori è stato l’avvocato Anila Halili quale mediatrice dell’evento, ribadendo l’importanza della formazione e dell’aggiornamento continuo. A seguire i saluti istituzionali del presidente dell’Ordine degli Avvocati Alessio Romanelli e dell’avvocato Chiara Barabaschi, vice presidente AIGA di Cremona, in rappresentanza della presidente Stefania Colombi.
Tra i relatori, in primis Anna Di Martino, presidente del tribunale di Cremona, Giorgio Scarsato, giudice presso il tribunale di Cremona, ed infine l’avvocato Edlira Mace, presidente dell’Associazione Avvocati Albanesi in Italia.
L’evento ha messo a fuoco una riflessione profonda sul ruolo della giurisprudenza nella tutela dei legami familiari in contesti sempre più complessi, evidenziando l’importanza del dialogo interculturale tra giuristi e l’urgenza di strumenti condivisi per affrontare i casi transfrontalieri in ambito familiare.
Durante il convegno sono stati affrontati i principali aspetti del diritto di famiglia nei due ordinamenti, con un focus sui punti di contatto, come la centralità della tutela dei minori, e sulle divergenze normative che possono generare incertezza in fase applicativa. Non sono mancati riferimenti al diritto internazionale privato e alla cooperazione giudiziaria tra Stati.
Il convegno ha rappresentato un momento di confronto autentico e costruttivo, dimostrando quanto sia necessario, oggi più che mai, sviluppare spazi di dialogo tra ordinamenti diversi, in un’ottica di arricchimento reciproco e miglior tutela dei diritti fondamentali.