Novità a Cremona: "Multe ai
baristi, mondo al contrario"
“La singolare e quasi grottesca vicenda delle multe affibbiate agli esercenti del centro storico da parte dell’amministrazione comunale, ripropone, ancora una volta, l’annosa questione della gestione pressapochista della Polizia Locale da parte del Sindaco Andrea Virgilio e del suo assessore alla Sicurezza Santo Canale. Siamo proprio al mondo al contrario. Con chi provoca disordini e mette a rischio l’incolumità delle persone si usa la mano di piuma. Con chi, invece, lavora per sbarcare il lunario ecco che si utilizza la mano di ferro”. Lo scrive una Nota della Lista Civica Novità a Cremona.
“Verso coloro che consumano reati, si ha sempre un motivo di giustificazione: vuoi per la loro condizione sociale. Vuoi per la loro origine. Vuoi per un malinteso senso di solidarietà si evocano sempre scusanti. Verso chi invece fa il proprio lavoro seriamente e non chiede nulla a nessuno, ecco che ogni giustificazione sparisce come neve al sole. Noi come ‘Novità a Cremona’ abbiamo sperato, da sempre, che gli agenti della Polizia Locale fossero utilizzati, alle 3 del mattino, per prevenire e arginare la malavita non per andare ad affibbiare multe ai commercianti. Lo abbiamo chiesto in tutti modi all’amministrazione, ma la risposta è sempre stata picche. Poi ci accorgiamo che i vigili possono tranquillamente uscire e punire coloro che non hanno incatenato le sedie ai tavoli dei plateatici, quasi fossero loro i corresponsabili delle risse che spesso si scatenano nel centro storico”.
“Avevamo sperato che l’amministrazione prima di passare alle sanzioni, peraltro pesanti, potesse condurre un’operazione di aiuto agli esercenti; magari assistendoli nel cuore della notte e al momento della chiusura per evitare episodi di violenza che gli esercenti stanno, in queste ore, denunciando di subire. No: si è fatto esattamente il contrario. Più facile multare un barista che controllare e dissuadere le facinorose bande di ragazzotti che non vedono l’ora di confrontarsi a suon di bastonate o di bottigliate sulla testa. L’episodio del barista ferito gravemente ad uno occhio proprio nel momento della chiusura del locale, avrebbe dovuto spingere ad una riflessione e non ad un esercizio del potere così palesemente fuori luogo”, conclude la Nota della Lista Civica.