Cronaca

Rapine in stazione a Brescia: tra
le vittime una giovane di Cremona

Sei arresti sono stati eseguiti dalla polizia e dai carabinieri a conclusione di un’indagine sulla criminalità giovanile. Destinatari della misura cautelare, un gruppo di giovani tunisini di età compresa tra 18 e 22 anni accusato di aver compiuto, tra gennaio e marzo di quest’anno, una lunga serie di violente rapine ai danni di persone, anche minorenni, che si trovavano a passare nelle vie limitrofe alla stazione di Brescia. Tra le vittime, anche una ragazza che lavora in una pizzeria di Cremona.

Dalla città, il 9 marzo scorso la giovane aveva preso il treno per dirigersi a Brescia. Era insieme al fidanzato e doveva incontrarsi con un’amica. Alle 18,30 i tre hanno raggiunto il parco pubblico di via Sardegna. Le due ragazze si sono sedute a chiacchierare su una panchina, mentre l’uomo si è allontanato per incontrare un amico. Ad un certo punto al parco è arrivato uno dei ragazzi arrestati, Mohamed, ex fidanzato dell’amica della vittima. Quest’ultima lo conosceva perché a suo tempo l’amica le aveva mostrato una foto.

Il giovane si è seduto da solo sulla panchina di fronte e ha cominciato a fissare con insistenza le due ragazze. La ragazza arrivata da Cremona si è spazientita. “Cos’hai da guardare?”, gli ha chiesto, provocando l’immediata reazione di lui, che si è alzato di scatto e, avvicinandosi, l’ha minacciata di morte. Poi le ha sferrato un pugno in pieno volto, facendole urtare la nuca contro lo schienale della panchina sulla quale era seduta. Improvvisamente la ragazza si è sentita tirare lo zaino. Ha cercato di opporsi, ma è stata trascinata a terra e colpita con un calcio alla nuca. Alla fine non ce l’ha più fatta a resistere e ha mollato la presa.

Nonostante un breve inseguimento, il rapinatore ha avuto la meglio, riuscendo a fuggire con lo zaino che al suo interno aveva la carta di identità e 1.500 euro in contanti, di cui 1.300 del suo stipendio di cameriera nel locale cremonese e 200 euro del fidanzato.

Nel frattempo l’amica ha chiamato il fidanzato della vittima, poi i tre hanno raggiunto l’uscita del sottopassaggio ferroviario dove hanno incontrato una pattuglia della polizia che ha allertato i soccorsi sanitari.

Per l’accusa, il tunisino fa parte del gruppo di giovanissimi presunti autori reati contro il patrimonio e la persona. In altri casi le vittime venivano avvicinate con una scusa e poi arrivava la richiesta di consegnare cellulare, portafogli e oggetti preziosi. In caso di rifiuto gli indagati reagivano con violenza, causando anche gravi lesioni, spesso utilizzando spray al peperoncino.

Sara Pizzorni

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