Movimenti ecclesiali riuniti
per il Giubileo delle associazioni
Ha preso il via domenica mattina dalla Casa della Speranza di Borgo Loreto il Giubileo dei Movimenti e delle Associazioni ecclesiali che ha visto riunite in pellegrinaggio fino alla Cattedrale molte realtà coordinate dalla Zona pastorale 3, tra queste: Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Comunità Neocatecumenali, Unitalsi, Scout Agesci, Comunità Masci, Associazione Famiglia Buona Novella.
Accanto al vicario zonale della Zona pastorale 3, don Pietro Samarini, anche don Pier Codazzi, direttore della Caritas Cremonese, di cui la Casa della speranza è opera segno: inaugurata l’11 febbraio del 2001, nella Giornata mondiale del malato, nacque nel contesto dell’Anno Santo del 2000 su spinta dell’allora vescovo di Cremona Giulio Nicolini con l’intento di accogliere persone affette da AIDS e sindromi correlate e non in grado di far fronte autonomamente alle proprie necessità.
«Ciò che quest’opera offre alle persone che accoglie è un percorso socio-sanitario – ha detto don Codazzi – ma ciò che più cerchiamo di trasmettere è proprio la speranza di una vita migliore, fatta di relazioni. Un segno che è proprio quello del Giubileo e che ci accompagna sulla nostra strada e nella nostra vita».
Un luogo denso di significato, così come gli altri in cui la processione ha fatto tappa tra canti, preghiere, momenti di riflessioni e intense occasioni di relazione.
Davanti alla chiesa di San Bernardo, dove ad attendere i pellegrini c’erano gli scout, con la loro gioia e la loro musica, si è innalzata «una lode a Dio perché ci ha fatti diversi, con molteplici carismi che però tendono all’unità», ha ricordato don Pietro Samarini prima di rimettere in marcia il folto gruppo verso la seconda fermata: il Centro pastorale diocesano. Qui ad attendere i fedeli c’era il vescovo Antonio Napolioni che ha presentato i lavori in corso alla vicina Casa dell’Accoglienza (scelta come opera-segno in diocesi per l’anno giubilare), ringraziando chi sta rendendo possibile un’importante e impegnativa trasformazione che richiederà sempre più l’unione e la collaborazione tra i movimenti e le associazioni del territorio, «perché la Caritas siamo noi e occorre certamente un luogo, ma serve soprattutto una rete, quindi ben vengano le esperienze e le sensibilità diverse che oggi qui stanno camminando insieme».
La processione si è poi snodata per le vie del centro, passando da piazza Lodi, corso Mazzini, piazza Roma e piazza Stradivari.
Alle 11 il Vescovo ha presieduto l’Eucaristia in Cattedrale riflettendo ssul senso di questa iniziativa e ricordando che “la diversità, la varietà, l’alterità sono un distintivo del nostro Dio. Che bello che nella Chiesa (in questo tempo, ma anche nel passato) siano nate esperienze diverse: grandi ordini religiosi, i vari monasteri, le confraternite, le associazioni, i terz’ordini, i movimenti, i gruppi che colgono i molteplici aspetti della vita cristiana, se ne innamorano grazie al carisma di uomini, donne, laici, preti che hanno seguito Gesù senza censurare il proprio cuore ma facendo sì che la scintilla personale diventasse un’occasione anche per altri fratelli e sorelle”.
(fonte: www.diocesidcremona.it)