Economia

Calo pensioni anticipate,
Inas Cisl: "Oggi meno conveniente"

Andrea Bosio e Simone Bacchetta

Nel 2025 si registra una diminuzione delle pensioni anticipate, con un calo del 23% nel primo trimestre rispetto all’anno precedente. Un dato nazionale, fornito dall’Inps ma che – come ci spiega Andrea Bosio, del patronato Inas Cisl di Cremona, ospite di Simone Bacchetta a Di Primo Mattino – viene più o meno ricalcato dai dati in possesso dal sindacato. Ma a cosa è dovuta questa riduzione?

“Quando parliamo di pensione anticipata intendiamo le possibili uscite per accedere alla pensione prima dell’età della vecchiaia che ad oggi è 67 anni” dice Bosio. “Sono state introdotte alcune modifiche normative che rendono la pensione anticipata meno conveniente per alcuni lavoratori.

Pensiamo alla cosiddetta quota 103: per questo tipo di uscita pensionistica è stato introdotto il calcolo della pensione col sistema contributivo e con un tetto massimo per cui la pensione non può essere superiore a 4 volte la pensione minima, circa 2400 euro mensili fino ai 67 anni.

Per quanto riguarda invece l’Opzione donna già dall’anno scorso è possibile accedere a tale uscita pensionistica solo se si possiedono alcuni requisiti come: essere stati licenziati, essere invalidi o cargiver. Per quanto riguarda la nostra provincia, in attesa dei dati dell’Inps anche il nostro patronato ha verificato una diminuzione, anche se più contenuta, delle pensioni anticipate richieste”.

Quanto alle malattie professionali, “abbiamo riscontrato a livello provinciale un aumento nei primi mesi del 2025. A livello nazionale siamo ad un +5.9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Motivo dell’aumento? C’è più attenzione negli utenti e in noi operatori di patronato e negli stessi medici nel procedere con la denuncia di malattie” conclude Bosio.

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