Lettere

"Migliorare Cremona:
ma la politica locale è miope"

da Andrea Giacalone

Nel settembre del 2017, in un’epoca in cui il dibattito sulla destinazione dell’area occupata dalla ex raffineria Tamoil oscillava fra le sconfortanti ipotesi di realizzazione di un parcheggio per camion e di un parco fotovoltaico, preso da un ingenuo slancio di propositività, scrissi ad un membro della prima giunta Galimberti per suggerire il patrocinio di un progetto che, con il coinvolgimento di soggetti privati, mirasse alla nascita di un giardino botanico.

Nella mia fervida immaginazione, si sarebbe trattato del riscatto ambientale di un’area, per molto tempo soggetta ad uno sfruttamento inquinante, trasformata in una pregiata oasi di verde, pace e benessere. Illustrai l’effetto attrattivo che, in un contesto dotato di una moderna sala convegni, questo progetto avrebbe potuto produrre sia sul turismo culturale che su quello congressuale. Accennai infine al miglioramento che Cremona ne avrebbe tratto in campo economico e paesaggistico. Nell’ottobre 2024, nuovamente in preda ad analoga – e a quel punto ostinata – ingenuità, rinnovai questa proposta ad una forza politica di opposizione che, con enfasi, andava dichiarando di volere rappresentare le istanze dei cittadini, promettendo addirittura di battagliare per esse. Io non ebbi alcuna risposta. Di alcun tipo e da nessuno dei miei due interlocutori.

In epoca recente, il Consiglio comunale cittadino, dopo lunga riflessione, prevedeva di destinare una rilevante entrata straordinaria, di oltre 2 milioni di euro, ad attività di piantumazione. Ad investimenti funzionali alla realizzazione di un qualsivoglia progetto distintivo, da consegnare alle generazioni future come un perenne valore aggiunto, si preferiva la mediocrità di una scelta inconsistente. Un triste epilogo, a mio avviso. Di spessore proporzionale alla lungimiranza della classe politica che, con eccezionale trasversalità, lo partoriva. Chiaro sintomo di miopia culturale, di cui la politica locale da sempre si impregna, che precede e determina ogni forma di isolamento di cui saltuariamente si parla e di cui quotidianamente si patisce.

Andrea Giacalone

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