Cronaca

"Uniti", la difesa: "Mazzetti non è
un criminale, è stato manipolato"

Parola alla difesa nel processo contro Attilio Mazzetti, 39 anni, di Soresina, unico imputato rimasto ad affrontare il giudizio ordinario per il caso relativo alla distrazione di fondi ai danni della Onlus “Uniti per la provincia di Cremona”, l’ente benefico nato il 13 marzo del 2020 per sostenere gli ospedali e le organizzazioni impegnati in prima linea nel pieno della prima ondata della pandemia di Covid.

Dopo la richiesta di condanna a sette anni del pm Davide Rocco, oggi è stata la volta degli avvocati Gian Andrea Balzarini e Domenico Servillo, che hanno difeso il loro assistito dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata ad appropriarsi indebitamente di 350mila euro versati dai cremonesi alla Onlus, parte civile attraverso l’avvocato Roberto Guareschi, che ha chiamato in causa quale responsabile civile la società Verisure Italy srl.

Per la procura, Mazzetti, oggi operaio, ex gestore di un bar a Crema, poi fallito, ex procacciatore d’affari per la Verisure, e Renato Crotti, ex gestore di fatto della Onlus e già uscito dal procedimento con un patteggiamento a tre anni e quattro mesi e con un risarcimento di 25.000 euro, sarebbero stati i promotori dell’associazione (gli altri imputati, accusati a vario titolo di aver prelevato soldi da utilizzare per scopi estranei alle finalità benefiche, hanno già definito la loro posizione con due patteggiamenti e cinque condanne).

Mazzetti si era difeso nell’udienza dello scorso 24 marzo. Un esame che l’avvocato Balzarini ha definito “illuminante e decisivo”. “Nessuno dei testimoni e dei consiglieri ha mai avuto a che fare con Mazzetti, considerato dall’accusa un soggetto cinico, approfittatore, che non si è fatto scrupolo ad appropriarsi di soldi destinati alla beneficienza. Ma le cose non sono così. Nella difesa di Mazzetti è emersa la parte umana: una persona semplice che ha cercato di uscire da una situazione di emergenza, un uomo che si è trovato senza lavoro e che si è reinventato come procacciatore d’affari”.

La difesa di Mazzetti ha offerto ai giudici due ipotesi: “o credere che Crotti e Mazzetti, in barba al Covid e alla solidarietà, si siano intascati il denaro della Onlus, oppure che Crotti, motore della Onlus, molto conosciuto, un uomo che è stato in politica da molti anni, abbia scelto Mazzetti come procacciatore d’affari perchè aveva bisogno di servizi e lo abbia manipolato con la scusa del Covid, assicurandolo che era tutto regolare. Crotti è un manipolatore, lo si vede negli atti di indagine. E lo ha fatto in modo continuo, non riuscendo nel suo intento. Mazzetti non è un criminale“.

Il 16 settembre sarà pronunciata la sentenza.

Sara Pizzorni

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