Cronaca

Chiesa di San Luca gremita
per l'addio a Giuseppe Soldi

C’era anche una delegazione dell’Associazione Ciclisti Cremonesi all’ultimo saluto a Giuseppe Soldi, campione del ciclismo cremonese, che si è spento all’età di 84 anni. Le esequie si sono tenute mercoledì mattina nella Chiesa di San Luca, gremita di persone.

Giuseppe Soldi era nato a Stagno Lombardo nel 1940. Lo piangono tantissimi cremonesi e non solo, che si sono stretti anche al funerale attorno alla famiglia, alla moglie Nina e al figlio Luca, con centinaia di condoglianze e ricordi.

Ottimo passista e buon scalatore, nel 1961, alla vigilia del passaggio al professionismo, dopo aver collezionato dodici vittorie in due stagioni, subì un gravissimo incidente che gli bloccò la carriera. Tornò a gareggiare dopo tre stagioni e, dopo enormi sacrifici, nel 1965 trovò la strada della nazionale. Vinse il Mondiale dei 100 km, il 2 settembre dello stesso anno. Con lui c’erano anche un altro cremonese, Mino Denti di Soncino e i veronesi Dalla Bona e Guerra. Terminò la stagione come miglior dilettante italiano e passò professionista alla Bianchi con Venturelli, ma dopo solo tre gare un altro grave incidente lo costrinse a chiudere definitivamente. Riprese dopo dieci anni ma da semplice amatore, conquistando la bellezza di 150 successi.

E proprio Dalla Bona e Guerra, nonostante l’età, hanno voluto partecipare alle esequie, insieme a Renato Giusti, ex ciclista e vincitore di alcune tappe del Giro d’Italia 1961. Sulla bara di Beppe è stata riposta una maglietta, in ricordo dei migliori anni.

A celebrare i funerali, il barnabita Padre Giorgio Viganò, che durante l’omelia ha voluto ricordare Giuseppe per la sua forza, sportiva e vitale.

“Lo sport educa alla vita – ha commentato padre Viganò – ad uno stile di vita sano, carico di entusiasmo; è capace di conoscere qualità; in un mondo tante volte disperato, sapere che c’è una meta, allenarsi per raggiungere un obiettivo e qualcosa di necessario. E penso, per quel che ho conosciuto Giuseppe, che lui abbia saputo fare questa equazione”.

“Ogni tanto – ha proseguito con un mezzo sorriso – lo incontravo alle partite della Juvi, accompagnato da Luca: lo sport l’ha educato a pensare alla vita così, con questo entusiasmo, con questa voglia di gustare tutti i sapori della vita, tutti i particolari della vita. E allora ecco gli affetti, ecco il lavoro, ecco le amicizie: questa chiesa gremita, testimonia quanto Giuseppe abbia saputo correre la sua corsa, anche in contro a voi”.

Al termine delle esequie, il corpo di Giuseppe Soldi è stato portato al polo crematorio di Piacenza, per l’ultimo saluto.

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