Taglio Pac, Roncalli di Coldiretti:
"Decisione inaccettabile"
Saranno oltre 770mila le aziende agricole italiane colpite dal taglio della Pac 2028-2034 con il passaggio al fondo unico tra politiche agricole e di coesione. La scelta della presidente Von der Leyen genererà una perdita secca per le migliaia di imprese che ricevono sostegno, compresi gli investimenti, attraverso la Politica agricola comune.
Non usa mezzi termini il direttore di Coldiretti Cremona, Giovanni Roncalli: “Una brutta decisione, una decisione che oggi è una proposta ovviamente, come è stato giustamente detto, si tratta del programma pluriennale della PAC per gli anni che vanno dal 2028 al 2034, però è una decisione che è stata assunta in assoluta autonomia dalla Von der Leyen insieme alla sua commissione, in totale disallineamento sia rispetto alla proposta dei commissari europei e soprattutto rispetto ai 17 stati membri che già avevano formulato una loro ferma contrapposizione a quella che era l’idea di far confluire le risorse della PAC all’interno di quello che viene chiamato cosiddetto fondo unico. Un taglio che porterebbe, secondo le previsioni che abbiamo fatto, a circa il 20% delle risorse destinate al settore agricolo, una cosa inaccettabile”
Roncalli aggiunge: “Il settore agroalimentare è il settore che cresce di più. Nel nostro paese è il primo della nostra economia in termini di export, ha raggiunto cifre mai viste negli anni passati e questo è quello che proprio non riusciamo a concepire, cioè che oggi l’Unione Europea sta andando nella direzione di tagliare quello che è il settore che sta dando maggiori risposte in termini proprio di crescita, sia occupazionale sia di reddito”.
Coldiretti annuncia che lavorerà per cambiare questa decisione: “Siamo fermamente convinti di riuscire a cambiare questa proposta infelice nei prossimi due anni e siamo sicuri di riuscire a farcela, perché tutte le forze politiche in questo momento ci stanno dicendo dobbiamo lavorare per un’Europa diversa rispetto a questa”.