Gerevini (Pd): "Ponte sullo Stretto
spreco di soldi pubblici"
Egregio direttore,
Con l’approvazione del CIPESS del progetto per il ponte sullo stretto, abbiamo assistito ad un nuovo cortocircuito del Governo Meloni. Infatti, mentre il ministro Salvini definisce tale approvazione “storica”, con lo stanziamento di 13,5 miliardi di euro nella legge di Bilancio 2025, la stessa legge di Bilancio ha imposto agli enti locali tagli per 4 miliardi nel triennio 2025-2029.
Con un semplice calcolo matematico risulta evidente come con un quarto della spesa necessaria per il ponte sullo stretto i tagli agli enti locali si sarebbero evitati, cosa che avrebbe giovato in primis ai cittadini, essendo i Comuni l’ente più vicino a loro ed alle loro esigenze giornaliere. Viene dunque da chiedersi che senso abbia l’imporre un significativo taglio dei fondi agli enti locali come indicato dal ministero dell’economia, scelta motivata a detta del ministero “da una situazione economica incerta” quando poi si assiste ad un così consistente utilizzo di fondi pubblici in un progetto di natura pluriennale di cui non si ha la certezza né nella tempistica dei lavori né nella spesa finale, con il rischio che diventi un buco nero per i soldi dei contribuenti.
È mia ferma opinione, come del Partito Democratico, che tali fondi sarebbero stati meglio spesi nella manutenzione e potenziamento dell’infrastruttura ordinaria, cioè di ferrovie ed autostrade, le quali soprattutto nel Mezzogiorno si trovano in condizioni inaccettabili, o ancora si sarebbero potuti utilizzare per la sanità, che come sappiamo ormai fin troppo bene, ne ha grande necessità.
Ulteriori dubbi sull’opportunità della costruzione del Ponte sullo stretto sono certamente di natura ambientale, difatti ad oggi innumerevoli questioni legate allo sconvolgimento dell’ecosistema dello stretto di Messina e del consumo di suolo ed annessa cementificazione non hanno ottenuto una risposta soddisfacente.
Per concludere vorrei sottolineare che non si è certamente contrari alle “grandi opere” di principio, ma lo si è quando esse comportano un inutile spreco di fondi pubblici quando questi ultimi sarebbero meglio spesi per migliorare concretamente la vita di tutti i cittadini, Cremonesi in primis.