Cronaca

Visita dei Radicali in carcere:
"Situazione sanitaria allarmante"

Il servizio di Andrea Colla

Una situazione igienico sanitaria definita “preoccupante”, con la presenza di diversi focolai di agenti patogeni e un diretto rischio per la salute pubblica.
Questo quanto denunciato da una delegazione del Partito Radicale, in visita ispettiva nei corridoi del carcere cittadino nella giornata di Ferragosto.

Presenti Maria Antonietta Farina Coscioni, già parlamentare e presidente dell’Istituto Luca Coscioni, la dirigente di comunità Maria Teresa Molaschi e Gino Ruggeri, cittadino benemerito insignito della Medaglia d’oro Città di Cremona.

Durante il sopralluogo, i rappresentanti politici hanno identificato, insieme ad alcuni aspetti migliorativi rispetto allo scorso anno (come la presenza di nuovi agenti e di progetti per la rieducazione dei carcerati) anche diverse criticità: tra queste, l’ormai noto sovraffollamento, la presenza di detenuti psichiatrici e, in particolar modo, alcuni problemi sanitari.

“Purtroppo – commenta in merito Ruggeri – abbiamo notato che la situazione complessiva non è migliorata rispetto all’anno scorso; fino a un paio d’anni fa si poteva considerare il carcere di Cremona, se non un carcere modello almeno una realtà tutto sommato gestibile. Oggi invece il sovraffollamento, la mancanza di personale, una notevole presenza di detenuti stranieri, tossicodipendenti, psichiatrici (che per noi non dovrebbero stare in carcere) ha acuito tutti i problemi che sono comuni a tutti gli altri istituti penitenziari italiani“.

“A ciò – prosegue – si aggiunge un’infestazione di quasi tutte le sezioni da parte di insetti vari, non ancora identificati: i detenuti ci hanno fatto vedere gli animali raccolti in provette e in sacchettini, oltre a tutte le punture, veramente pesanti e preoccupanti”.

“Ci sono focolai in diversi reparti – aggiunge Maria Antonietta Farina Coscioni – e riteniamo che questa sia una situazione grave: i reclusi rimarranno reclusi, ma la comunità penitenziaria è fatta anche di chi vive fuori dalle carcere; gli operatori sanitari, gli operatori sociali, chi entra per fare visita. Se questa contaminazione dall’interno passa all’esterno, i problemi di salute pubblica diventano un tema urgente“.

La visita al carcere, durata cinque ore, diversamente dagli scorsi anni, è stata condotta tra il pomeriggio e le prime ore della sera; al termine la delegazione ha optato per mettere in quarantena i propri abiti.

Prossimo passo, l’intenzione di interpellare in merito il sindaco di Cremona Andrea Virgilio e il garante provinciale dei detenuti.

“A livello istituzionale – prosegue Farina Coscioni – sono da sentire diversi livelli: interrogheremo il garante delle persone private della libertà personale della provincia di Cremona per capire se è a conoscenza della vicenda; allo stesso modo, il sindaco della città dovrebbe almeno essere messo nelle condizioni di vigilare, con la direzione sanitaria che deve essere coinvolta per provvedere al più presto alla sanificazione di tutti i piani, di tutti i reparti del carcere“.
Andrea Colla

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