Cronaca

Acconciatori ed estetisti, arriva
la riforma firmata Ancorotti

Dopo 25 anni dall’ultima legge, il cremasco Renato Ancorotti, senatore di Fratelli d’Italia, ha presentato un disegno di legge per riformare il settore di parrucchieri ed estetisti. Si punta sulla formazione, per poter lavorare sarà necessario superare un esame di abilitazione al termine del corso.

“Ritengo – afferma il senatore –  che questo settore debba crescere e per crescere bisogna avere formazione sempre costante, per cui non è solo la scuola che tu fai ma è poi una formazione continua perché è un settore sempre in evoluzione. E’ imprtante che ci sia un esame corretto che dimostri le reali capacità e quello che hai appreso.”

Un settore che coinvolge 200mila acconciatori e 50 mila estetisti e va sostenuto e tutelato combattendo l’abusivismo che si calcola possa arrivare intorno al 27%. Il disegno di legge prevede un inasprimento delle sanzioni amministrative per chi esercita senza i requisiti necessari con multe che salgono dagli attuali 2000 fino a 50 mila euro.

Il senatore Renato Ancorotti

Il disegno di legge presentato da Ancorotti introduce il riconoscimento ufficiale di nuove figure professionali nel mondo della beauty care come l’onicotecnico specialista nelle cure e ricostruzioni delle unghie e il truccatore tecnico dei trattamenti per ciglia e sopracciglia. Tra gli obiettivi del disegno di legge aumentare anche la sicurezza di lavoratori e clienti.

Tra i rischi da evitare, quello di “svolgere certe attività in ambienti non igienicamente appropriati anche dal punto di vista sanitario. Ricordo solo che durante la pandemia questo fenomeno si è aggravato ulteriormente, anche con dei grandi rischi di contagio per chi entrava nelle case.  Occorre formare questi professionisti e siamo convinti che, anche da parte dei parrucchieri di oggi, ci sia la voglia di trasferire l’attività ai figli e di creare dei nuovi artigiani”. Un po’ come è avvenuto nel mondo della cucina: “Oggi abbiamo il master chef:  pensiamo invece agli chef di una volta che erano chiamati solamente cuochi. Ecco, io credo che anche nel settore cosmetico ci possa essere una sorta di master per il make-up destinato agli acconciatori e anche agli estetisti”.

La Cosmesi italiana vale 40 miliardi, un settore strategico, dice il senatore Ancorotti, ancora poco riconosciuto: “Noi esportiamo 1 miliardo e 150 milioni in America, il vino 1 miliardo e 900 milioni, però del vino se ne parla tutti i giorni in tv, mai della cosmesi”.

Giovanni Palisto

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