Russia-Ucraina: per Nadia Petrenko
"non ci si può fidare di un ex Kgb"
Verso l’incontro Putin-Zelensky. Nonostante gli apparenti passi avanti, sul tentativo di avvicinamento tra Russia e Ucraina resta scettica Nadiya Petrenko, mezzo soprano originario di Leopoli, da 25 anni a Cremona dove è conosciuta per il suo talento, la scuola di canto e la passione civile. Petrenko ringrazia l’Europa ma mette in guardia sulla propaganda russa: “Putin sorride sul tappeto rosso. Trump finge di non capire che davanti a lui c’è un terrorista, un criminale che stringe la mano a Trump e con l’altra mano continua a bombardare. Non si può accontentare un terrorista e regalare il 20% del territorio ucraino”.
“Lui è un ex agente del Kgb, non ci si può fidare – continua Petrenko – La mia famiglia è stata distrutta negli anni ’50 dal Kgb russo a Leopoli nel periodo della morte di Stalin. Tanti agenti del Kgb erano presenti vicino alla Polonia e uno ha colpito la mia famiglia. Lì ho capito cosa significava avere a che fare con un agente dei servizi segreti russi. Non si può credere a loro. Lui sta prendendo in giro tutto il mondo”.
Tra le ipotesi emerse durante le trattative di questi giorni che cosa ritiene assolutamente inaccettabile? “Inaccettabile è regalare i territori ucraini alla Russia. Il popolo non lo accetterebbe. Se anche Zelensky dovesse arrivare a un compromesso in Ucraina ci sarebbe una sollevazione popolare.
Qualche segnale positivo c’è: “La visita alla Casa Bianca di tutti i leader europei fa capire che la situazione è difficile, fa molto piacere vedere il sostegno dei leader europei, il nostro Paese è stato invaso con metodi del secolo scorso”.
Intanto Petrenko continua la raccolta di beni da inviare in Ucraina: “Io sono felicissima perché a settembre riuscirò a mandare tanti beni utili che sto raccogliendo per i soldati nelle trincee, per i soldati feriti, per i bambini. Almeno questo faccio per la mia coscienza perché non posso andare a combattere”.
Giovanni Palisto