Cronaca

Telefoni in classe, da settembre
stop anche durante l'intervallo

Il raccoglitore dei telefoni in una classe del liceo Manin

Stop all’uso dei cellulari durante lo svolgimento dell’attività didattica e più in generale in orario scolastico, così recita la circolare firmata dal ministro Valditara nel giugno scorso, il che significa che i telefoni non potranno essere utilizzati dagli studenti nemmeno durante l’intervallo. Per il ministro una decisione improcrastinabile alla luce degli effetti negativi ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica. Per i test Invalsi, infatti, aumenta la quota di studenti delle superiori che si diplomano con scarsissime competenze in italiano e matematica. Non sarà facile gestire il divieto, le scuole si stanno organizzando.

Il Torriani, l’istituto più grande di Cremona, punta sul senso di responsabilità e non ritirerà i telefoni. Gli studenti infatti cambiano aula a seconda della materia in base al metodo “Dada” didattica per metodi di apprendimento e ritirare il telefono causerebbe non pochi problemi come ci dice la dirigente Simona Piperno:

“Sarebbe molto difficile, probabilmente una perdita di tempo oltre che un aumento del rischio di danneggiamento o di furto. Quindi si cerca di puntare al senso di responsabilità dei ragazzi. Il cellulare va depositato, lasciato all’interno dello zaino. Ovviamente poi la richiesta è per gli insegnanti di applicare le misure sanzionatorie previste dal regolamento di istituto”.

Telefoni ritirati dallo scorso anno al liceo Manin, attrezzato con colorati contenitori in tessuto alle pareti come dice la vicepreside Nicoletta Fiorani:

“I nostri ragazzi sanno che bisogna concentrarsi sulla didattica e quindi gli smartphone vengono lasciati e depositati nei contenitori appesi alle pareti. I ragazzi e le famiglie hanno accolto con grande disponibilità questa regola e devo dire che effettivamente tutto funziona bene”.

Telefoni conservati in sacche da parete anche al liceo Aselli da due anni, ma ora ci sarà una novità piuttosto pesante dice il dirigente Alberto Ferrari:

“La vera novità che la normativa ci impone sarà di invitare i ragazzi a non usare il cellulare anche durante l’intervallo. Questa è la vera differenza almeno per noi. Dovremo lavorare davvero molto per cercare un punto di equilibrio perché siamo tutti un po’ attaccati ai nostri strumenti. Dobbiamo dire che i ragazzi possono riempire questi vuoti tipici dell’adolescenza con qualcosa di bello e di grande come la relazione tra i compagni e anche magari con gli adulti”.

I ragazzi sono sorpresi dalla novità e la vivono come una punizione anche se c’è chi vede un lato positivo: “Non utilizzarlo durante l’intervallo forse è anche meglio  perché ho notato che molti studenti restano in classe durante la pausa a guardare il telefono”.  Altri ragazzi sono preoccupati: “Senza telefono per cinque o sei ore è difficile, più che altro durante l’intervallo ci si poteva scrivere mentre adesso puoi sentire i tuoi amici dopo sei ore”. “Un momento di svago all’interno della routine scolastica ci dovrebbe essere anche a livello di social magari per comunicare con eventuali amici che sono in un altra scuola”.
Giovanni Palisto

 

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