Ferraroni: da Industriali iniezione
di ottimismo per un autunno difficile
Maurizio Ferraroni è dal 12 giugno scorso il nuovo presidente degli industriali di Cremona. Per i prossimi 4 anni, affiancato da 7 vicepresidenti, guiderà un’associazione che riunisce 500 aziende del territorio. Ferraroni, già vicepresidente degli Industriali, è amministratore delegato dell’omonima azienda di mangimi e patron della Juvi Basket. La ripresa autunnale pone anche gli industriali di fronte a scenari sempre più complicati tra guerre e dazi.
“Gli ultimi dati che sono stati presentati dall’Istat sono, non dico confortanti, però non così negativi come si poteva pensare. L’occupazione è aumentata, è diminuito di circa un 0,3% il tasso di disoccupazione e questo ci fa pensare che qualche dato positivo su cui basarsi ci sia. D’altra parte gli stessi dati danno una contrazione del PIL di circa il 0,2-0,3% che in termini decimali potrebbe sembrare poca cosa ma rappresenta il 30% in meno rispetto al + 0,7% previsto. C’è anche una diminuzione del grado di ottimismo da parte sia delle imprese che delle famiglie. Comunque gli imprenditori ancora una volta sono pronti ad affrontare le nuove sfide”.
Per venire a temi più locali, si torna a parlare dell’autostrada Cremona-Mantova dove sembra muoversi qualche cosa. Un segnale promettente?
“Guardi, è un argomento ormai ultradecennale. Si alternano notizie positive e altre meno positive. Visto che gli imprenditori devono essere ottimisti, cerchiamo di esserlo anche su questo tema”.
Si lavora per l’inaugurazione del nuovo campus del Politecnico. Secondo lei che cosa può rappresentare per Cremona?
“Una grandissima opportunità. Il Cavaliere Arvedi attraverso la Fondazione Arvedi-Buschini ha fatto un grandissimo regalo alla città di Cremona, dando l’opportunità a tanti giovani di frequentare un’università a costi contenuti e rafforzare il rapporto tra industria e formazione”.
Nel recente intervento al meeting di Rimini, Draghi ha ribadito che l’Unione Europea conta sempre meno. È d’accordo?
“Viviamo un momento veramente difficile, l’Europa si trova davanti un bivio. Rispetto al “Whatever it takes” di Draghi nel 2012, oggi oltre all’aspetto economico c’è anche quello politico. L’Europa deve decidere a questo punto cosa fare, a cominciare dalle modifiche dei regolamenti: un piccolo Stato non può mettere il veto e ingessare tutta l’Unione”
Ma la vicenda dei dazi da parte europea come è stata gestita secondo lei?
“Diciamo che alcuni settori sono penalizzati. Sicuramente le nostre esportazioni subiranno un contraccolpo a seconda dei settori. C’è da augurarsi che si intervenga per modificare gli aspetti più pesanti”.
Torniamo a Cremona. C’è una sorta di appello trasversale che invita a sfruttare l’occasione data dalle ZLS, le zone logistiche semplificate. È bene cogliere questa opportunità?
“Va colta al 100%, a breve saremo convocati in Regione con altre associazioni di categoria per discutere dei pieni attuativi. Dobbiamo impegnarci per fare in modo che Cremona possa sfruttare il bacino del Po e avere un vantaggio economico significativo”.
Giovanni Palisto