Scuola, iscritti in calo: torna
il rischio delle pluriclassi
Numeri preoccupanti, a cui fanno seguito importanti riflessioni su tutti i fronti.
Dopo l’arrivo dei dati relativi alle iscrizioni al nuovo anno scolastico 2025/2026, non è di certo sfuggito un continuo calo degli studenti che tra qualche giorno torneranno sui banchi.
Il tutto, rientra in quello che ormai si continua a ripetere da tempo: l’Italia è immersa in un vero e proprio inverno demografico, e Cremona non fa certo eccezione.
Sul tema, ad interrogarsi, anche l’ufficio scolastico territoriale provinciale e il provveditore Imerio Chiappa.
“Una situazione che quest’anno, forse, si sente un poco di più rispetto al solito – commenta il provveditore – e sicuramente anche negli anni prossimi ne risentiremo. Non per nulla, stiamo già mettendo in cantiere delle riflessioni su come affrontarlo, con gli amministratori in primis anche se poi chiaramente verranno coinvolte anche tutte le diverse realtà, i diversi enti, le diverse associazioni”.
“Tra i soggetti che verranno coinvolti – prosegue – ci saranno anche i sindacati dalla scuola: si tratta di temi importanti e non dobbiamo essere impreparati rispetto a quello che potrebbe essere un momento di difficoltà. Prima di chiudere una scuola, ragioniamo bene su cosa possiamo fare, su quali sono le soluzioni per utilizzare al meglio le risorse di cui disponiamo”.
Tra le varie ipotesi sul tavolo, anche le cosiddette pluriclassi.
“Le pluriclassi sono realtà nate soprattutto in territori che potremmo definire ‘depressi’ – spiega Chiappa -; io che sono provveditore anche a Sondrio conosco benissimo il contesto perché là ce ne sono parecchie: i numeri non sono tali da garantire la presenza di alunni per ogni singolo anno e le classi vengono quindi accorpate. Per esempio, dalla prima alla terza elementare, tutti i bambini i bambini vengono messi in un’unica classe con un insegnante o al massimo con un modulo”.
“Questo – aggiunge – permette da una parte di garantire la presenza su quel territorio di una realtà educativa, dall’altra impone comunque una riflessione: quando le pluriclassi iniziano a diventare complesse, ad esempio dalla prima alla quinta, ci sono bambini completamente diversi, da quelli che entrano e hanno appena vissuto la scuola di infanzia e che devono essere alfabetizzati, fino a quelli che sono pronti a fare il passaggio nella scuola secondaria primo grado”.
Un sistema “paracadute”, quindi, che, seppur in numero limitato, viene già adottato in alcune scuole della provincia di Cremona.
“Ce ne sono alcune – afferma in merito il provveditore – poche per ora, ma se riusciremo a evitarle credo che sia meglio per tutti; qualora non si potesse, cercheremo di dare il massimo che potremo di risorse, anche se sono situazioni che preferirei non adottare”.
Andrea Colla