Truffe seriali con falsi profili
social: vittime anche a Cremona
Ha colpito anche a Cremona, un trentenne residente nella provincia di Fermo considerato l’autore, negli ultimi anni, di innumerevoli truffe e sostituzioni di persona. Ieri nei suoi confronti il personale specializzato della Divisione Anticrimine della Questura di Fermo ha eseguito una misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza emessa dal Tribunale di Ancona – Ufficio Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Fermo.
L’uomo, abilissimo, realizzava dei falsi profili di social network confezionati attraverso la sottrazione di dati ad altre persone (personali e fotografie) generalmente collegate alla vittima da rapporti di amicizia, sostituendosi a questi ultimi. Con tali profili contattava le sue vittime, generalmente esercenti di attività di rivendita e tabacchi, spacciandosi per le persone di cui ai profili creati e chiedeva delle ricariche telefoniche, ricariche on shop, ricariche Money, ricariche paysafe, ricariche Amazon, voucher, paysafecard, che gli ignari commercianti credevano di effettuare in favore dei loro conoscenti.
Il 30enne, in alcune circostanze, è stato anche estremamente abile ad individuare categorie vulnerabili di persone alle quali “sostituirsi”, facendo leva sulla sensibilità delle vittime, tratte in inganno più facilmente a causa del fatto che i profili per cui si spacciava erano di persone con problemi personali o di salute.
Dopo essere stato scoperto da una delle sue vittime, le aveva risposto che fare il truffatore era il suo lavoro.
Truffe sono state commesse sull’intero territorio nazionale, come documentato dalle numerosissime denunce a suo carico provenienti da molte province, Cremona compresa, e dalle relative condanne emesse da ben ventisette tribunali italiani.
Nei confronti del 30enne è stata emessa la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di quattro anni, con obbligo di permanenza notturna dalle ore 20 e di non uscire la mattina prima delle ore 7, il divieto di creare profili e di non accedere ad alcun tipo di social network e l’obbligo di presentazione all’autorità di pubblica sicurezza una volta a settimana.