Continuità e nuove sfide: Paola
Premi alla guida dell'Anguissola
Nuovi progetti, nuovi uffici, nuove sfide e nuove mansioni, ma sempre con la stessa voglia di creare un percorso, una strada condivisa con e per i suoi studenti.
Cambio al vertice al liceo delle scienze umane “Anguissola” di Cremona dove è arrivata una nuova dirigente scolastica: è Paola Premi, che dal primo settembre ha preso il posto di Roberto Calabrese che ha chiesto ed ottenuto il trasferimento.
Già preside dell’Istituto comprensivo che fa capo a Gussola, per la dottoressa Premi è la prima esperienza alla guida di una scuola superiore ma anche un ritorno negli istituti cittadini, dove per diversi anni aveva vestito i panni di docente.
Dopo il “battesimo” avuto nella giornata di venerdì con l’inizio del nuovo anno scolastico, per lei ora si aprono mesi di conoscenza reciproca con professori e ragazzi, tra sfide educative da affrontare e spunti da cui partire.
“È stato un bellissimo impatto – commenta -, sono stata ben accolta da tutta la comunità scolastica, dai docenti ma anche dai collaboratori e dagli assistenti amministrativi. L’esperienza nell’istituto comprensivo mi ha permesso di vedere il passato degli studenti. Adesso ho una visione più completa e sono contenta di tornare a poter dialogare con i ragazzi di questa età, consapevole del percorso che hanno affrontato prima di diventare i nostri alunni“.
Una crescita comunque che sarà reciproca: se infatti tanto si può dare ai ragazzi, tanto da loro si può anche apprendere. E come ad ogni inizio, arrivano anche i buoni propositi e le aspettative.
“Mi aspetto di consolidare – afferma in merito – e di portare avanti quello che già c’è al liceo Anguissola, ma punto anche verso altre iniziative, per un principio di innovazione: il miglioramento non solo è sempre possibile, ma fa parte del processo educativo stesso, e a nostra volta lo dobbiamo esercitare”.
“È sempre possibile migliorarsi – prosegue – ed è sempre possibile migliorare la nostra relazione con gli studenti, con le famiglie, con i docenti stessi: l’ambito relazionale, dell’accoglienza, dell’attenzione, cura sicuramente, più tutto l’aspetto progettuale”.
“Del resto – conclude – senza serenità, l’apprendimento diventa un processo molto difficoltoso: questo è ciò che noi pensiamo di poter portare avanti nei prossimi anni”.
Andrea Colla