A 100 anni Tarquinio si racconta
"La mia follia? Andare in Argentina"
Pittore, incisore, illustratore, un artista a 360°. Più semplicemente Sergio Tarquinio. Nato a Cremona, il prossimo 13 ottobre compirà 100 anni, figura storica del fumetto italiano internazionale grazie alle sue illustrazioni per Mondadori di Batman e Superman, oltre che “Storie del West” per i Bonelli e del celebre “Tex”. Proprio il volume di quest’ultimo, “Ombre di morte” è uscito ufficialmente nel 2023 ma, come racconta emozionato, risale ad un lavoro del 1964 voluto da Gianluigi Bonelli in persona.
Sergio Tarquinio ripercorre quei momenti: “Bonelli disse, ‘mi è venuta l’idea, che è un po’ quella che ha avuto la Mondadori che ha fatto i quaderni della Medusa, vorrei fare i quaderni di Tex e ho pensato a te’. Eravamo nel 1964.”
Tarquinio ripercorre con memoria perfetta lo studio dell’incisione e della pittura, non nascondendo l’emozione di non riuscire più a disegnare. Dal racconto ne traspare una passione viscerale per l’arte: “La mia passione prima è stata il disegno, insieme all’incisione. Ho cominciato a studiare gli stili dell’arte dai 15 anni, con i i sumeri e gli assiri, tutto da solo utilizzando i libri di mio fratello. Forse ho sbagliato, ho trovato degli ostacoli… Ma la passione mi ha aiutato ad andare avanti”.
Nel 1948 si trasferì in Argentina, una scelta che lui stesso definisce quasi folle, ma che gli ha permesso di conoscere molti artisti, tra cui Hugo Pratt, fumettista e inventore del personaggio di “Corto Maltese”: “Quel colpo di testa di trasferirmi, è stato l’errore più grosso della mia vita. In Argentina nonostante tutto ho conosciuto artisti e fumettisti di ogni tipo e non ho mai avuto problemi a relazionarmi con loro. Hugo Pratt forse è stato il personaggio più originale, che ho conosciuto in Argentina. Quando arrivò e si istallò, con Alberto Ongaro e Mario Faustinelli, fuori da Buenos Aires, mi invitò subito a casa sua”.
L’intervista di Lorenzo Scaratti