Cremona 20/30, FdI: "Vicenda
esemplare di promesse mancate"
Continuano le reazioni in merito al futuro del termovalorizzatore e al sostanziale abbandono da parte dell’amministrazione comunale del Piano Cremona 20/30 concordato con A2A. Dopo le dichiarazioni del sindaco Andrea Virgilio e di Forza Italia, prende la parola anche Fratelli d’Italia, con il presidente cittadino Andrea Poggi:
“La gestione dell’inceneritore di San Rocco – si legge in una nota – rappresenta una vicenda esemplare di promesse mancate e di giravolte politiche a danno dei cittadini cremonesi. Dopo anni di battaglie elettorali basate sulla chiusura per salvaguardare la salute della comunità, adesso l’unica vera decisione presa è decidere di non decidere, lasciando intendere quasi che la responsabilità della scelta sia da attribuire a Regione Lombardia per il prolungamento della scadenza dei requisiti al 2036.
Poggi mette in fila le dichiarazioni del centrosinistra sul futuro del termovalorizzatore: “nel 2014 il Partito Democratico promise la chiusura dell’inceneritore entro tre anni, accompagnata da un piano di raccolta differenziata e dalla costruzione di eventuali impianti alternativi per il trattamento dei rifiuti.
Già nel 2015 uno studio tecnico indipendente, condotto dal consorzio Leap di Piacenza, indicava che una chiusura anticipata entro il 2018 sarebbe stata insostenibile dal punto di vista economico, con costi stimati intorno ai 42 milioni di euro. Lo studio suggeriva come orizzonte realistico il 2025”.
“Nonostante ciò – continua Poggi – nel 2017 la promessa di chiusura entro tre anni veniva sostanzialmente smentita, con il termovalorizzatore ammodernato e la giunta comunale che ipotizzava uno spegnimento nel 2024, senza però predisporre alcun piano industriale concreto. L’autorizzazione vigente all’epoca consentiva comunque il funzionamento dell’impianto fino al 2029.
“Successivamente, nel 2021, il protocollo ‘Cremona 20-30’ prevedeva un percorso di dismissione graduale e investimenti tecnologici, mai pienamente attuato e oggi cestinato dal Sindaco perché “superato”, mentre la Regione Lombardia ha esteso l’autorizzazione fino al 2036, imponendo l’adozione delle migliori tecnologie disponibili per contenere le emissioni”.
Secondo il presidente di Fratelli d’Italia, “il Partito Democratico e le tre amministrazioni succedutesi fra Galimberti e Virgilio (prima vicesindaco e ora sindaco) non hanno mai predisposto un piano credibile né per il superamento dell’impianto né per una gestione sostenibile dei rifiuti urbani. “La sequenza di annunci, studi e protocolli non ha prodotto risultati operativi concreti. Ci troviamo oggi con un impianto autorizzato fino al 2036, senza che siano state realizzate le misure
alternative previste, come la raccolta differenziata spinta e gli impianti di trattamento meccanicobiologico.
“La gestione dell’inceneritore è una sfida tecnica e gestionale che richiede coerenza e pianificazione: la loro assenza ha generato incertezza sui costi, sulla programmazione energetica e sugli impatti ambientali, privando i cittadini di trasparenza e certezze”.
“Un’amministrazione responsabile – contonua Poggi – non può trascurare il legame diretto tra ambiente e salute, né
rinviare ulteriormente le decisioni che riguardano la qualità dell’aria che respiriamo”.
“Di certo, con la scelta politica di cedere il controllo della partecipata comunale LGH, più vicina al territorio, ad A2A nel 2016, l’amministrazione ha scelto di non avere più la possibilità di incidere e dare un indirizzo politico rivolto al benessere dei cittadini, assistendo passivamente al destino energetico del territorio, dettato ormai dalla convenienza economica di A2A Spa, società partecipata al 50% dai Comuni di Milano e Brescia, al 45% dal mercato e per la restante parte da altri Comuni.
Il Comune di Cremona detiene lo 0,85% tramite AEM Cremona, ormai utile solo per avere dividendi”.
“Fratelli d’Italia – conclude Poggi – ritiene fondamentale un approccio fondato su dati tecnici, valutazioni economiche trasparenti e reale coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder.
Chiediamo all’amministrazione comunale di rendere conto delle scelte passate e presenti e di definire finalmente un percorso operativo chiaro per la gestione dei rifiuti e la modernizzazione dell’impianto, nel pieno rispetto della salute pubblica, della tutela ambientale e degli obiettivi di sostenibilità energetica.
È il momento di superare slogan e annunci elettorali: servono soluzioni concrete e coerenti che guardino al futuro di Cremona in maniera responsabile, senza ulteriori rinvii o giravolte politiche”.