Rischio idraulico, esercitazione
della Protezione Civile di Cremona
Una prova di soccorso provinciale promossa dalla Protezione Civile della Provincia di Cremona, con la collaborazione dei Comuni di Cremona e Stagno Lombardo e delle organizzazioni di volontariato del territorio.
Obiettivo principale dell’esercitazione è quello di verificare la risposta operativa sul territorio in diversi scenari di emergenza, tra cui la ricerca di persone disperse, il montaggio di tende e allestimento del campo base, l’allaccio e la messa in opera di container bagni, l’insacchettamento e la distribuzione dei sacchi di sabbia, il monitoraggio delle strutture arginali e la realizzazione di fontanazzi.
Elena Milanesi, responsabile della Protezione Civile Provincia di Cremona: “Gli obiettivi principali di questa giornata sono legati al rischio idraulico e alla conoscenza del piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, per cui alle Serre, cioè nella sede del Comune di Cremona, si sta testando un punto di insacchettamento provinciale, per cui con due grosse insacchettatrici insacchetteremo più di 3000 sacchi, in modo tale di essere pronti per l’inverno. Abbiamo accreditato circa 160 persone, nel pomeriggio ce ne saranno altre 120, oltre ai vigili del fuoco e ai funzionali, per cui aggiungiamo una decina di persone o comunque in più”.
Il campo base è allestito nella sede provinciale della protezione civile al porto canale, parte dell’organizzazione della prova è in mano ai vigili del fuoco.
Paolo Betti, vigili del fuoco di Cremona: “L’intervento per la ricerca persone è uno degli interventi che facciamo spesso, soprattutto in Regione Lombardia ne facciamo tantissime. Parliamo di un intervento durante il quale abbiamo bisogno anche di una mano dai volontari della protezione civile. Quindi istruiamo loro per questo momento: usiamo la cartografia, mostriamo andare a cercare la persona dispersa e con quali modalità, se la ricerca viene effettuata all’interno di un bosco, in un prato, in un campo, vicino alle aree fluviali, eccetera”.
Lorenzo Scaratti