25enne rapinato alla fermata del
bus: marocchina rinviata a giudizio
E’ stata rinviata a giudizio con l’accusa di rapina e lesioni personali aggravate, una 19ennne marocchina che il 4 febbraio dell’anno scorso verso le 18,30 aveva rubato il giubbotto ad un giornalista pubblicista di 25 anni che si trovava alla stazione degli autobus di Cremona. Con la giovane c’era anche un 24enne cremasco per il quale a suo tempo il giudice ha emesso sentenza di non luogo a procedere per incapacità dovuta a problemi psichiatrici. La marocchina, invece, andrà a processo a febbraio.
La vittima era stata avvicinata con la scusa di una sigaretta e poi presa per il braccio sinistro, trattenuta con la forza e strattonata con violenza. “O ti do una coltellata o un pugno in faccia o mi dai una sigaretta“, si era sentito dire il 25enne. Al rifiuto del giovane era scattata la violenza. Dopo essere stato afferrato per il braccio, al giornalista era stato strappato di dosso il giubbotto che indossava e nel quale c’era il badge di lavoro. La scena era stata vista da una madre e da una figlia che erano nella vicinanze e che erano intervenute in soccorso del giovane. Il 25enne, nel parapiglia, era riuscito a riprendersi il telefono e le chiavi di casa, ma la coppia era riuscita a fuggire con il suo giubbotto.

Nel frattempo la vittima era scappata verso un’auto poco distante. All’interno c’era una coppia con un neonato. Aveva chiesto aiuto e aveva potuto chiamare i carabinieri. Medicato in ospedale qualche ora dopo, il ragazzo aveva riportato contusioni al gomito sinistro per una prognosi di tre giorni.
Ai militari, ai quali aveva sporto denuncia, il giornalista aveva descritto la coppia di aggressori. Il 24enne cremasco lo conosceva di vista. I due erano poi stati rintracciati e accusati di rapina e lesioni. Il giubbotto era stato recuperato. Il 24enne, con problemi psichiatrici, è stato dichiarato non imputabile, mentre la ragazza andrà a processo. E’ assistita dall’avvocato Corrado Locatelli.
Sara Pizzorni