Cronaca

Commemorati i fratelli Di Dio
"Resistenza non può essere divisiva"

Le parole del presidente del Consiglio Luciano Pizzetti alla cerimonia di questa mattina al cimitero di Cremona, a commento della recente polemica in commissione toponomastica per l'intitolazione di una strada al partigiano Kiro Fogliazza: "Chi dice che la Resistenza è divisiva non conosce la storia dell'Italia e soprattutto non ne pratica gli insegnamenti".

Riprese e interviste di Gianpaolo Guarneri (StudioB12)

Una cerimonia per ricordare l’attualità del sacrificio dei partigiani che nel 1944 combatterono per la libertà. Al Cimitero, questa mattina, l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Cremona ha tenuto la tradizionale commemorazione dei fratelli Antonio e Alfredo Di Dio, caduti durante la lotta di Resistenza rispettivamente il 13 febbraio 1944 e il 12 ottobre dello stesso anno. 

Nati a Palermo, Alfredo il 4 luglio 1920 e Antonio il 17 marzo 1922, nel 1928 si trasferiscono a Cremona a seguito del padre, Arcangelo, vicebrigadiere di Polizia. Ottimi studenti, frequentano le elementari alla Capra-Plasio e poi il Ginnasio-Liceo Manin, distinguendosi anche nello sport in diverse specialità, soprattutto nella scherma, dove Antonio diventa campione provinciale e convocato in Nazionale. Nella parrocchia di S. Agostino entrano in contatto con Erminio Stuani, primo collaboratore dell’arcivescovo Giovanni Cazzani.

I due fratelli entrano nell’Accademia Militare di Modena, frequentano la Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Pavia ed entrano in servizio nell’esercito italiano come ufficiali. Dopo l’8 settembre e tribolate vicissitudini, si ricongiungono sulle montagne circostanti Omegna, iniziando ad organizzare i primi nuclei di Resistenza.  Antonio cade  a Megolo mentre cerca di portare soccorso al suo comandante; Alfredo, col nuovo nome di Marco,  potenzia gli organici fino a costituire la Divisione Val Toce e muore in battaglia al confine tra Cursolo e Malesco.

Insieme a loro questa mattina sono stati ricordati anche i partigiani cristiani Carlo Gilberti e Renzo Gastaldi oltre che Ottorino Rizzi, poi divenuto sindaco di Cremona nel dopoguerra.

“I Fratelli Alfredo e Antonio Di Dio – ha detto nel suo intervento Franco Verdi, presidente ANPC -hanno dato la vita. Direi che questo è il fattore decisivo. C’è un senso eroico dell’esistenza, un senso doveroso dell’esistenza, un forte empito etico che li ha portati a scegliere la parte giusta nel momento topico della tragedia in cui l’Italia nel 1943 cadde. Quindi ricordarli significa riappropriarci dei valori fondativi per cui ha senso vivere in un paese libero e democratico”.

“Sono gli eroi della democrazia – ha detto poi Luciano Pizzetti, intervenendo a nome dell’amministrazione comunale – sono coloro che hanno consentito con la Resistenza la nostra libertà. Questa commemorazione ha il significato di dire che la Resistenza è stata davvero il fondamento della Repubblica nuova, dell’Italia moderna, della Repubblica democratica. Chi pensa di usare la Resistenza in forma divisiva non ha capito niente della storia della Repubblica, che questo è un paese libero grazie ai resistenti e alle truppe alleate”.

Pizzetti si è poi ricollegato ad un fatto recente, l’astensione dei componenti di FDI e Forza Italia nell’ultima commissione Toponomastica che ha deciso di intitolare una strada a Enrico “Kiro” Fogliazza: “L’altro giorno c’è stato in Commissione toponomastica una discussione sull’intitolare una via della città di Cremona a un partigiano. C’è stata una parte della politica che ha detto no perché è una proposta divisiva. Ecco, io credo che la Resistenza non possa essere divisiva.

“Credo – ha aggiunto –  che chi fa affermazioni di questo genere non conosce la storia dell’Italia e soprattutto non ne pratica gli insegnamenti. Quindi la giornata di oggi è importante moralmente, eticamente, dal punto di vista delle culture democratiche per ribadire che la Resistenza è stato il principio, il preludio della nostra vita democratica”.
Giuliana Biagi

Servizio Fotografico: Gianpaolo Guarneri (Studio B12)

 

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