Corpi senza nome: gli "identikit"
dei casi in provincia di Cremona
Le schede dei quattro corpi mai reclamati. Il più recente risale all'anno scorso, il più vecchio nel 2010. Rimasto senza identità il giovanissimo migrante trovato morto in un tir nel 2022
Ad oggi in Lombardia ci sono 151 corpi che aspettano che qualcuno li reclami. In provincia di Cremona sono quattro. I dati, compresi di regione, provincia, comune, data del rinvenimento, luogo, sesso, origine biogeografica, età reale o apparente, altezza, peso, colore dei capelli, colore degli occhi e segni particolari, sono contenuti nel Registro nazionale dei cadaveri non identificati, istituito nel 2007, che conta casi dal 1968. Le cause della morte sono le più disparate, ma tutti sono rimasti senza identità.
In provincia di Cremona il caso più vecchio risale al 15 giugno del 2010, quando nel fiume Adda a Crotta era stato ripescato un cadavere di un uomo europeo dell’età apparente di 50/60 anni, alto 1,78 e del peso di 80 chilogrammi. Il corpo indossava una maglietta bordeaux/amaranto e un calzino al piede destro. La morte potrebbe risalire a due mesi prima del ritrovamento. Come segni particolari si parla dell’arcata dentale con interventi di copertura dei denti e la mancanza dei due incisivi inferiori. Sulla gamba destra c’è un pregresso di una frattura. Nel registro non sono riportati i colori dei capelli e degli occhi.
Il caso più recente, invece, risale al 4 luglio del 2024, sempre nel fiume Adda ma in territorio di Pizzighettone. Ben poco si sa del corpo ritrovato, neppure il sesso, anche se potrebbe essere un uomo. Si tratta di una persona europea sui 70 anni, alta 1,70, capelli bianchi, con indosso dei boxer grigi e dei calzini color amaranto. Sconosciuta la causa del decesso.
Due anni prima, il 24 agosto del 2022, ad Agnadello, un giovane maschio di 17 anni, capelli neri e occhi neri, alto 1,65 e del peso di 55 chili, era stato ritrovato morto sulla statale 472 Bergamina. Era nel container di un tir partito dalla Turchia. A scoprirlo era stato l’autista una volta arrivato in un’azienda nella zona del polo logistico per scaricare della merce. All’epoca dei fatti si era ipotizzato che il ragazzo fosse un migrante siriano in fuga, morto molto probabilmente per soffocamento a causa del caldo che aveva invaso il suo stretto nascondiglio. La giovane età era stata ricostruita dalle lastre. Il ragazzo avrebbe cercato di aprire il container per uscire, assillato dal calore, ma sarebbe rimasto bloccato, come dimostra il fatto che il suo corpo era stato trovato incastrato. Al momento del ritrovamento, il giovane indossava jeans scuri e una maglia a maniche corte rossa con etichetta di produzione siriana. Come effetti personali aveva un telefono cellulare con utenza turca e uno zaino contenente generi alimentari.
Infine il 20 dicembre del 2014 nel fiume Po a Spinadesco era stata ripescata una femmina di origini europee dall’apparente età di 35/40 anni, alta 1,72 centimetri, deceduta presumibilmente dieci mesi prima del ritrovamento. Il registro non riporta altri particolari.
Sara Pizzorni