Cronaca

La voce dei bambini di Gaza: molti
studenti nell'incontro al Torriani

Immagini dell'evento e della mostra

Le voci dei bambini di Gaza sono approdate all’Iis Torriani, dove mercoledì mattina Giuditta Brattini, cooperante volontaria dell’associazione Fonti di Pace, impegnata da oltre 20 anni sulla striscia di Gaza, ha portato la propria testimonianza e il vissuto dei bambini, raccontato attraverso i loro disegni.

Centinaia di studenti si sono così radunati nell’aula magna dell’istituto per ascoltare il racconto della volontaria, che ha dialogato con la docente Chiara Beccari. “L’importanza di questo evento è quello di sollecitare e di sensibilizzare” ha spiegato quest’ultima. “I ragazzi assistono a qualcosa che sta accadendo sotto i loro occhi, rischiando di assuefarsi alla morte in diretta. Bisogna quindi rimanere vigili e non abituarci all’orrore”.

Ad aprire l’incontro, inserito nella più ampia cornice di BookCity Milano a Cremona, è stata la preside, Simona Piperno. “Quello di oggi è stato un momento importante per parlare di una tematica molto forte, durante il quale la signora Brattini ha cercato di far capire agli studenti quale può essere il disagio vissuto da ragazzi ancora più piccoli di loro in un contesto come quello della guerra, di un massacro di stampo medievale, come l’ha definito Paola Caridi”.

A questo proposito, nell’atrio della scuola è stata anche allestita una mostra, che la cooperante “sta portando in giro per tutta Italia” ha sottolineato la dirigente. “E’ la mostra dei disegni dei bambini di Gaza, una mostra che racconta l’esperienza dal loro punto di vista. Ed è sconcertante vedere come il tema principale sia la presenza delle bombe, dei missili.

Ho provato di immedesimarmi, da mamma, che quando c’è un temporale provo a vedere se i miei figli sono rimasti in qualche modo spaventati, nello stato d’animo di quelle persone. Questi disegni ci raccontano tanto: la bomba, il missile caduto all’interno degli accampamenti, per i bambini di Gaza è diventata una terribile realtà”.

L’esposizione rappresenta quindi un importante testimonianza della drammatica situazione che vive la popolazione lungo la striscia. “Lo scorso anno abbiamo chiesto ai nostri partner locali di darci delle testimonianze del pensiero dei bambini, e loro hanno raccolto i disegni di 26 bambini, in cui esprimono quello che stanno vivendo e quello che hanno visto” spiega Brattini. “Questi disegni ci parlano di case distrutte, di bombe, di trasferimenti, ma anche della volontà di ritornare ad avere la loro casa e la loro terra”.

“Questo è il messaggio che oggi ai ragazzi voglio portare: innanzitutto il diritto di un bambino di poter andare a scuola. Da due anni sono quasi 750mila gli studenti nella striscia di Gaza che non possono frequentare. Solo per l’anno scolastico 2025-2026 sono circa 50mila i bambini che avrebbero dovuto andare a scuola per la prima volta, ma non hanno potuto”.

“Senza giustizia non ci può essere pace” continua la cooperante. “Per questo bisogna far conoscere la storia della Palestina degli ultimi 75 anni di occupazione. Conoscere quali sono state le complicità della comunità internazionale. Oggi si bombarda Gaza perché ancora non siamo riusciti a bloccare l’invio delle armi. Lo sta facendo il nostro Paese, lo sta facendo l’Europa. Il messaggio che ho dato ai ragazzi è che la pace si costruisce con serietà, con la volontà di fermare invio di armi, e non facendo diventare gli aiuti umanitari un modo per pulirsi la coscienza per gli orrori che ci sono nel mondo”.

Laura Bosio

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