Cultura

Conferenze “Gli ex dell’Aselli”:
si parla di “Scienza per la pace”

L’Associazione “Gli ex dell’Aselli”, presieduta da Clara Vailati, organizza per il ciclo di incontri “Quale Scienza per quale Società?”, programmato per l’anno 2025/26, la conferenza “Scienza per la pace”. L’evento si terrà venerdì 21 novembre alle 16:30 in Sala Puerari presso il Museo Civico di Cremona in via Ugolani Dati, 4 con ingresso libero. La relatrice sarà Sonia Paone, professore associato in Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa.

La professoressa ricopre, inoltre, la carica di presidente del Consiglio Aggregato di Scienze per la Pace e Trasformazione dei Conflitti e Cooperazione allo Sviluppo. Sonia Paone è esperta delle implicazione etiche, sociali, politiche, legali e culturali dei conflitti nei vari continenti.

La drammatica attualità in cui siamo immersi, con devastanti scenari di guerra, pone con forza al mondo scientifico interrogativi circa il ruolo della scienza e dei suoi esponenti nel prevenire e comprendere la natura dei conflitti e nel facilitare i processi di pace.

Sonia Paone

La comunità scientifica dispone di significativi strumenti concettuali e operativi per la comprensione dell’origine e dello sviluppo dei conflitti e delle loro dinamiche e per identificare percorsi strutturali, che sono i precursori del dialogo e della pace. La problematica della guerra e della pace coinvolge infatti vari ambiti scientifici dell’economia. Dallo studio delle trasformazioni economiche, spesso precorritrici di conflitti, all’ingegneria con le sue applicazioni tecnologiche nella produzione di armi più o meno sofisticate, senza trascurare l’informatica e le applicazioni in Intelligenza Artificiale applicate agli scenari di guerra.

La sociologia indaga le conseguenze dei conflitti di lunga durata. La medicina d’urgenza e quella ricostruttiva e la psicologia studiano infatti l’impatto della violenza sulle persone. Le scienze politiche, la gestione dei rapporti internazionali ed interni agli stati e la diplomazia tentano infine di trovare soluzioni ai conflitti per facilitare il disarmo. Anche discipline all’apparenza meno attinenti all’urgenza di assistere le persone coinvolte nei conflitti possono offrire rilevanti contributi allo studio delle cause e delle conseguenze dei conflitti.

Negli scenari di guerra è inoltre importante proteggere i beni artistici, culturali e materiali, il paesaggio, l’ambiente e salvaguardare le culture immateriali, proseguire le attività di ricerca scientifica, difendere il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Conflitti, guerra e pace interrogano anche le scienze umane. La filosofia e l’etica, la linguistica e le religioni sono, in vario modo, chiamate ad attualizzare le domande che da secoli attraversano il pensiero sulla natura degli esseri umani e sulle loro attitudini. Purtroppo, non hanno ancora risposte soddisfacenti, definitive e permanenti.

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