Cronaca

Giustizia: "Precari per sempre" in
sciopero, è mobilitazione nazionale

Il presidio dello scorso settembre in tribunale a Cremona dei lavoratori precari del Ministero della Giustizia

Udienze saltate, questa mattina anche nel tribunale a Cremona, per l’adesione degli assistenti di udienza allo sciopero nazionale del personale amministrativo del Ministero della Giustizia proclamato per oggi. Celebrati solo i procedimenti con imputati sottoposti a misura cautelare in carcere.

In tanti, oggi, si sono trovati in piazza Vidoni a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale promossa da Fp Cgil con l’obiettivo di “sollecitare la valorizzazione delle competenze e delle professionalità, la stabilizzazione di tutti i precari, investimenti in strumentazioni, innovazione e nella dignità del lavoro”.

Lo scorso settembre, davanti al tribunale di Cremona era stato organizzato un presidio a cui avevano partecipato i lavoratori precari del Ministero della Giustizia. A Cremona la situazione è particolarmente grave. Come aveva già spiegato Luca Dall’Asta, segretario generale Fp Cgil Cremona, “in tribunale il personale assunto con fondi Pnrr rappresenta 20 lavoratori, pari a circa un terzo dell’organico complessivo. Senza di loro il sistema rischia il collasso.

Già oggi palazzo di giustizia è segnato da una grave carenza strutturale: manca il dirigente dal 2020 e la scopertura del personale è attorno al 40%. In questo quadro, i precari hanno garantito il funzionamento degli uffici e la continuità di un servizio pubblico essenziale, acquisendo competenze ed esperienze che non possono andare perse. Il Governo, però, prevede la stabilizzazione solo per una parte del personale: su 12.000 assunti a livello nazionale, appena 3.000 hanno garanzie certe, altri 3.000 attendono la legge di bilancio, mentre per i restanti 6.000, tra cui molti dei lavoratori di Cremona, non c’è alcuna prospettiva. A giugno 2026, alla scadenza dei contratti, rischiano di essere mandati a casa, con gravi ripercussioni non solo per loro, ma per l’intero sistema giustizia”.

“Ad oggi il governo”, sostiene il sindacato nazionale, “lascia a casa 9.000 lavoratrici e lavoratori precari Pnrr della Giustizia: quella promossa dal Governo è una ennesima procedura selettiva che serve solo a decidere chi continuerà a lavorare e chi no. Da un lato si vuole un sistema giustizia più veloce ed efficiente, dall’altro si mandano a casa i lavoratori di un ministero che già di per sé ha punte di sottorganico di oltre il 50% che mettono a rischio chiusura i servizi di tribunali e Corti d’Appello.

Ci sarebbero gli spazi per stabilizzare tutti i precari e fare nuove assunzioni. La legge di bilancio deve stanziare le risorse necessarie a dare risposte a tutto il personale del ministero della Giustizia: stabilizzazione di tutti i precari senza alcuna interruzione dei rapporti di lavoro, strutturazione a regime del modello dell’ufficio per il processo, nuove assunzioni per garantire i servizi, valorizzazione del personale di ruolo. La battaglia della Fp Cgil a tutela dei lavoratori non si fermerà finché non si otterranno delle azioni concrete”. Un nuovo sciopero generale è in programma il 12 dicembre.

Sara Pizzorni

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