Scacco alla banda dei profumi:
i malviventi traditi dalla targa
Arrestata una banda romena dopo un furto in profumeria a Cremona. Gli investigatori hanno svelato la loro organizzazione e legami con altri furti in Europa.

Una banda di origine romena, specializzata in furti con modalità tipiche delle batterie criminali dell’Est: è il ritratto del sodalizio criminale disarticolato dalla Squadra Mobile della Questura di Cremona, che ha eseguito quattro misure di custodia cautelare in carcere.
A raccontare l’operazione è stato il questore di Cremona, Carlo Ambra, in una conferenza stampa svoltasi in mattinata. È stato proprio lui a dare il via alle indagini, a seguito di un colpo messo a segno in pieno centro città il 21 novembre scorso, quando era stata svaligiata una profumeria.
Il gruppo – composto da soggetti con precedenti in Italia e in diversi Paesi europei – aveva agito con estrema rapidità e professionalità, rubando in appena due minuti materiale per circa 60mila euro.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i ladri sono arrivati a Cremona a bordo di un’auto ad alta cilindrata, con targhe contraffatte, il volto travisato e un piano studiato nei dettagli. “Ho subito capito come dietro al furto vi fosse un sodalizio organizzato” ha spiegato il Questore, che ha immediatamente chiesto alla Squadra Mobile, sotto la guida della dirigente, Giulia Cristina, di concentrarsi sul caso.
Decisive si sono rivelate le immagini della videosorveglianza cittadina: gli agenti hanno ricostruito sia il percorso di arrivo della banda, sia quello di fuga. Gli accertamenti hanno portato a Parma, dove gli stessi individui avevano alloggiato in un bed and breakfast.
L’errore che ha tradito il gruppo è stato un cambio di targa: i malviventi sono arrivati in città con un’Audi dotata di targhe vere, sostituite poi con quelle rubate a Cremona poco prima del colpo. Un dettaglio che ha permesso alla Squadra Mobile di collegare i vari spostamenti e di risalire all’identità degli autori.
Gli arrestati risultano già noti alle forze dell’ordine di diversi Paesi: Germania, Austria e Italia, con precedenti per reati contro il patrimonio e per armi. Per loro il Questore ha adottato il provvedimento di divieto di reingresso in Italia per quattro anni.
Le modalità utilizzate hanno confermato l’elevato livello di organizzazione della banda, ora sospettata di altri colpi analoghi. In base a quanto emerso durante le indagini, il gruppo è sospettato anche di un altro furto da 60mila euro, commesso il 26 novembre a Trieste, in una boutique di borse di lusso.
La Polizia ha avviato anche accertamenti con le autorità di Austria e Germania per comprendere se il sodalizio sia parte di un cartello criminale più ampio.
Gli agenti hanno rilevato un canale di smistamento particolarmente rapido: la refurtiva, infatti, è stata piazzata nel giro di poche ore, segno che il gruppo è ben organizzato anche sul fronte della ricettazione.
Tutti i componenti individuati risultano cittadini romeni non residenti nel Cremonese.
Laura Bosio