Cronaca

Aggressione alla Ciocco, pm
chiede 4 anni per il maggiorenne

Quattro anni di reclusione: questa la richiesta di pena avanzata davanti al Gup dai pm Federica Cerio e Alessio Dinoi nei confronti di uno dei cinque giovani – l’unico maggiorenne – accusati di aver aggredito, il 23 febbraio scorso, Filippo, il barista della Ciocco, provocandogli gravi lesioni e un danno permanente all’occhio sinistro.

Durante l’udienza, con la formula del rito abbreviato, la vittima ed entrambi i suoi genitori si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Alessio Romanelli.

Secondo quanto riporta il capo di imputazione il gruppo, in concorso, aveva provocato a Filippo “lesioni personali gravi: un trauma oculare con perforazione del bulbo sinistro e plurime ferite da taglio e lacero contuse al volto, con prognosi superiore ai quaranta giorni con malattia ancora in corso di svolgimento, e comunque l’indebolimento permanente del senso della vista dall’occhio sinistro“.

Il fatto si era verificato intorno alle 3 della notte, quando il locale era prossimo alla chiusura. I cinque ragazzi, tutti minorenni tranne uno, provenienti da piazza Stradivari, avevano raggiunto la Ciocco. Le telecamere di videosorveglianza della zona li avevano ripresi, poco prima, mentre da piazza della Pace si spostavano in piazza Stradivari. Dalle immagini si vede uno dei minorenni con in mano una bottiglia, e il maggiorenne con un bicchiere da cocktail.

Lungo il tragitto i giovani avevano anche forzato la porta automatica dell’Unicredit ed erano entrati nello sportello bancomat. Successivamente si erano diretti alla Ciocco. Qui uno di loro aveva infastidito un avventore e gli aveva lanciato la birra addosso, provocando l’intervento del barman, che uscito chiedendo ai ragazzi di andarsene.

A quel punto era esplosa la violenza. Filippo era stato colpito prima al viso, agli occhi e al capo con un bicchiere e una bottiglia di vetro, e poi, una volta caduto a terra era stato picchiato con violenti calci e pugni su tutto il corpo, compreso il viso. Un’aggressione brutale, di cui ancora oggi porta i segni, fisici e psicologici. Il processo è stato ora rinviato a giovedì 18 dicembre, per repliche e sentenza.

Laura Bosio

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